Migranti, l’Italia non accetta lezioni dall’Onu

La lettera

Bologna, 13 settembre 2018 - L’Onu invierà dei controllori in Italia in quanto sia noi che l’Austria siamo considerati paesi razzisti. Attenzione a forza di accuse... Perché non c’è problema con gli immigrati cinesi? Perché sono come noi e non c’è paragone con gli africani che non si adeguano al nostro modo di vivere. Ritengo che l’Onu, invece, debba perseguire con più attenzione i controlli sulle coste libiche. serenagiuliani83@gmail.com

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

L’organizzazione delle nazioni unite a volte assomiglia ad una entità scesa da Marte. L’Italia è il Paese che più di altri ha accolto i migranti: 700mila in pochi anni, molti dei quali clandestini, senza collaborazione da parte degli altri Paesi europei. Le Nazioni Unite dovrebbero piuttosto guardare a casa loro dove le contraddizioni non mancano. L’Arabia Saudita, per esempio, fa parte del Consiglio per i diritti umani (quello che bacchetta l’Italia) quando è uno dei Paesi che continua a non rispettarli. Chi protesta da quelle parti rischia il carcere e le donne, che non hanno mai goduto di grande considerazione, possono guidare l’auto solo dal giugno di quest’anno. E L’Arabia Saudita non è l’unico Paese membro della commissione che viaggia sul filo del rasoio. Dall’Onu non accettiamo lezioni. Possiamo darne.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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