Il coraggio dello Jedi, lezione per tutti

Mihajlovic, a tratti scontroso sul campo, si sta dimostrando un uomo di dolcezza sconfinata, di umiltà sottile e profonda nello stadio della vita

Mihajlovic in campo anche con l'Atalanta

Mihajlovic in campo anche con l'Atalanta

Bologna, 16 dicembre 2019 - Il coraggio è coraggio. Quando c’è, nel cuore e nell’anima di una persona, viene fuori in qualsiasi frangente. Si libera, aiuta se stessi e può aiutare gli altri. E talvolta quando ognuno di noi per caso o per sfortuna scivola in una situazione di difficoltà personale riesce a vedere da vicino anche le sofferenze altrui. E’ lì che scatta la voglia di mettere i propri muscoli al servizio di tutti.

Leucemia, l’appello di Sinisa: "Italiani donate il midollo"

Con una parola, un appello, un esempio. E’ la storia di Sinisa Mihajlovic, il mister del Bologna diventato l’allenatore d’Italia, il combattente che non vuole darla vinta alla leucemia e che grida la propria forza, come quella dello Jedi di Guerre stellari, e la trasmette ai compagni di viaggio che lottano contro la malattia. Ieri ha commosso ancora una volta l’Italia con l’appello a donare il midollo fatto davanti ai tifosi.

Burbero, a tratti scontroso sul campo, si sta dimostrando un uomo di dolcezza sconfinata, di umiltà sottile e profonda nello stadio della vita. Ho sentito amici colpiti dalla leucemia, che non sanno nemmeno in quanti si gioca a calcio citare Sinisa come un leader, come un amico dal quale hanno ricevuto incoraggiamento, come un guerriero che li guida con il carisma di Cavallo pazzo, il grande capo Sioux. Tanti come lui stavano in silenzio e ora sorridono e parlano, pensavano di non farcela e ora sperano, erano in ginocchio e ora si rialzano.

Sinisa insegna che lo sport e il calcio non sono solo polemiche, ultras, denaro, ma possono essere il volano di messaggi positivi. L’uomo dallo sguardo di ghiaccio ha ’gridato’ davanti a oltre 20mila tifosi perchè tutta l’Italia senta, sorretto da quella meravigliosa task force che sono i volontari dell’Ail.

Ha usato il palcoscenico dello stadio Dall’Ara dove dirige l’orchestra rossoblù, ma se l’ha fatto lui possiamo farlo tutti. Ognuno nella quotidianità ha l’occasione solidale di dare una mano a chi deve combattere una malattia. Non si sa mai quando e come, ma se capita prendiamola al volo. Regalare speranza costa poco e fa bene anche a noi stessi. 

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