Festival Francescano 2019 nel segno del dialogo

Dal 27 al 29 oltre 150 appuntamenti in Piazza Maggiore. Il programma e i protagonisti

Monsignor Zuppi con i frati francescani Giampaolo Cavalli  e Dino Dozzi, Lepore e Garavini

Monsignor Zuppi con i frati francescani Giampaolo Cavalli e Dino Dozzi, Lepore e Garavini

Bologna, 20 settembre 2019 - Cita San Francesco d’Assisi e le parole che pronunciò in Piazza Maggiore il 15 agosto 1222, come riportato dalle cronache di Tommaso da Spalato, il neo cardinale Zuppi. «Non fu una predica, ma una conversazione, non il monologo di chi è certo di possedere la verità assoluta, ma un tormentato flusso di coscienza su come gettare le fondamenta di un nuovo patto di pace».

L’occasione gliela fornisce la presentazione dell’edizione 2019 del Festival Francescano (qui il programma completo), che si svolgerà dal 27 al 29 (150 gli appuntamenti in programma) proprio nello stesso luogo scelto dal Santo di Assisi quasi 800 anni fa. Il tema prescelto stavolta è ‘Prove di dialogo’, perché, sottolinea Zuppi, ‘l’incontro può avvenire solo attraverso la pratica della parola’.

Pratica difficile, ha aggiunto. «E’ diventato sempre più faticoso parlare guardandosi negli occhi. Una volta, se qualcuno parlava da solo, si pensava di chiamare una ambulanza, oggi lo scandalo, e la paura, la destano due persone impegnate in un colloquio». E proprio di testimonianze e scambio tra diversità a volte assolute, apparentemente inconciliabili, si nutre la manifestazione.

A iniziare il 27 (ore 18), dalla figlia di Aldo Moro, Agnese, che parlerà con Adriana Faranda, ex brigatista del nucleo che ideò il rapimento del padre e che adesso è impegnata in un’esperienza di ‘Giustizia riparativa’.’ Appuntamento di grande importanza, al quale Zuppi porterà il suo contributo, perché, dice: «E’ necessario pensare, senza alcun compiacimento, a come superare la stagione del terrorismo. Bisogna chiudere le ferite, perché se rimangono aperte, il pericolo è che quel dramma possa contagiare nuovamente la società». Scelta di grande coraggio, quella di Fra’ Dino Dozzi, direttore del Festival, e del presidente, fra’ Giampaolo Cavalli.

Ed è ancora San Francesco a ispirare la mattinata del 28, quando in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio (ore 10.30). Lo storico della Chiesa, fra’ Giuseppe Buffon, ricostruirà l’avventuroso incontro a Damietta, in Egitto, tra il Santo e il sultano Al-Malik al-Kamil, in ‘Sotto la tenda del sultano’, cui parteciperà anche il Vicario Apostolico dell’Anatolia, monsignor Paolo Bizzeti con la testimonianza di quello che avviene oggi in quei luoghi.

Lo stesso giorno, alle 16, in Piazza ci saranno Romano Prodi e il gesuita Antonio Spataro per un incontro dal titolo ‘Nell’anima della Cina’. Chiude la giornata, alle 21.15, Simone Cristicchi con lo spettacolo ‘Abbi cura di me’, accompagnato per l’occasione dall’Orchestra dell’Università di Bologna. Il giorno successivo si apre alle 10 con la ‘lezione’ dell’antropologo Marco Aime, ‘Strade che si incrociano, vite che si incontrano’, dedicata alle trasformazioni profonde che l’avvento della cultura digitale ha portato nella nostra maniera di dialogare, con tweet e like al posto di conversazione e amicizia.

Subito dopo (Cappella Farnese, ore 11 ) l’islamologo cristiano don Valentino Cottini e l’Imam delle Comunità Islamiche del Veneto, Kamel Layachi, affronteranno i nodi centrali del rapporto tra le due confessioni. Completa il Festival la ‘Tenda dell’incontro’, sempre in Piazza Maggiore, dove sarà possibile conoscere alcune comunità religiose bolognesi come islamici, metodisti, valdesi, evangelici, ebrei.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro