Bologna, 6 marzo 2019 - Lo sapevate? Bonifacio VIII beveva molta acqua perché soffriva di reni, Luigi Marsili era convinto che la mafia fosse nata in città e il Giambologna aveva perso un sacco di tempo a giocare con le ombre per realizzare la fontana del Nettuno. Vero o falso? Malandrino e Veronica, da domenica surreali ciceroni insieme con Eugenio Maria Bortolini del Museo Medievale di via Manzoni, assicurano che il gioco è sempre quello sperimentato in precedenti animazioni cittadine. Ovvero di partire da dati storici certi per scherzarci sopra, per avvicinarsi con il sorriso ad una materia ostica, per coinvolgere nuovo pubblico. E non a caso il responsabile dei musei civici di arte antica Massimo Medica ricorda come proprio grazie alle strampalate lezioni del duo comico sono aumentati ad esempio in passato i visitatori del teatro anatomico dell’Archiginnasio.
«Il Medievale, con la sua enorme quantità di oggetti esposti, è un luogo da riscoprire», ha detto ieri alla presentazione dell’iniziativa l’assessore alla cultura Matteo Lepore. E i tre attori lo faranno a modo loro attraversando come su una macchina del tempo le 22 sale di Palazzo Ghisilardi. Frati, glossatori, alunni universitari, cavalieri racconteranno fra alte statue e bronzee riproduzioni quindi quel tempo lontano fatto di dissidi fra grandi famiglie e mirabili utopie, coinvolgendo il pubblico.
«In una sala sotterranea dove sono conservati antichi spartiti musicali – anticipa Veronica – un frate cantore farà intonare alla gente una nenia medioevale che inizia con Fin che la barca va’». Non solo. Per poter uscire dal museo e ricevere quindi il diploma di ‘bravo visitatore’ ogni ospite dovrà sottoporsi a un piccolo esame sui temi cari proprio a quella scuola dei glossatori che a Bologna prosperò fra l’undicesimo e il dodicesimo secolo. Non prima di aver assistito nella Sala delle Armi ad un vero e proprio duello fra pupi. Il Medioevo resta anche un terreno delle meraviglie da investigare, come dimostrano le numerose testimonianze cittadine ospitate nel museo. La ricetta di Medica è dichiarata: «Vogliamo accostare agli eventi seri momenti divertenti».
Info: tutte le domeniche e festivi (escluso 17 marzo, 21 e 22 aprile) fino al 26 maggio. Consigliata la prenotazione 051-2193916 o 051-2193930 o museiarteantica@comune.bologna.it.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro