Bologna, 30 settembre 2013 - IL 25 SETTEMBRE di 70 anni fa Bologna fu colpita da uno dei bombardamenti più letali e distruttivi fra le 32 incursioni aeree che sganciarono bombe sulla città nell’arco di 20 mesi. Il primo vero bombardamento Bologna lo subì il 16 luglio 1943 e provocò 160 morti e 270 feriti. Ma quello del 25 settembre 1943 fu il più sanguinoso di tutti. Era sabato e gli aerei giunsero alle 10,56: la popolazione non fu messa in allerta dal suono della sirena che dava l’allarme e i bolognesi furono sorpresi mentre erano intenti alle normali attività quotidiane. Non ebbero, quindi, il tempo per accedere ai numerosi rifugi antiaerei che erano stati predisposti e nemmeno di recarsi nelle cantine.
 

 

IL RISULTATO fu terribile: 1033 morti, 300 feriti, un numero ignoto di scomparsi, 300 immobili distrutti e 500 lesionati. Sulla città caddero 210 tonnellate di esplosivi. Se questo fu il più sanguinoso bombardamento, il più devastante per il patrimonio storico e architettonico fu quello avvenuto alle 10,07 del 29 gennaio 1944: caddero su Bologna 117 tonnellate di esplosivo provocando la morte di 31 persone (e 40 feriti), ma un danno rilevante fu causato agli immobili storici come il teatro del Corso, San Giovanni in Monte, l’Archiginnasio, l’Oratorio di San Filippo Neri, l’Ospedale Maggiore (in via Riva Reno), alcune chiese fra cui quella di San Martino, oltre a numerosi edifici del centro storico.
 

 

Nel corso del 1944, spaventati dai bombardamenti, 30mila cittadini ‘sfollarono’ lasciando Bologna che allora contava circa 320mila abitanti. Alla fine della guerra i morti furono circa 2.500 (di cui il 10% non identificati) e i feriti 2.000. Il volto della città era stravolto a causa di tanti edifici distrutti o semidistrutti. Né io, né la gran parte dei lettori ha mai udito il fischio intervallato della sirena che dava l’allarme: ma in questi 70 anni la sirena della morte è stata attiva in tante parti del mondo.
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