Addio al padre di Stefanini, vittima dei Savi

Si è spento a Roma Adolfo parente del carabiniere ucciso dalla Banda della Uno Bianca

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"Dal giorno della strage del Pilastro, papà iniziò a stare male, ad avere ictus. Da allora non fu più lo stesso". Era il 4 gennaio 1991 quando la banda dei fratelli Savi – 24 vittime, oltre 100 azioni di fuoco – uccise suo figlio, Otello Stefanini, trucidato insieme ai colleghi carabinieri Andrea Moneta e Mauro Mitilini. Ieri mattina Adolfo Stefanini si è spento nella sua abitazione di Roma all’età di 79 anni.

"Era malato da tempo – spiega commosso il figlio Sandro –, ci lascia un vuoto enorme che non potremo più colmare. Papà era un uomo dal cuore immenso, di una generosità fuori dal comune. Amava profondamente l’Arma dei carabinieri e ogni volta che veniva a casa un collega di Otello in divisa era l’uomo più felice del mondo". Per anni autista dell’Atac, l’azienda trasporti di Roma, era sposato con Anna Maria con la quale condivideva la stessa casa da oltre 60 anni.

Ricorda Sandro che 15 giorni dopo la tragedia del Pilastro, "mi chiamarono per un lavoro e papà, seppur distrutto e devastato dal dolore per Otello, mi chiamò e mi disse che mi avrebbe accompagnato di persona perché non mi avrebbe mai lasciato solo. Durante quel viaggio in auto non volò una parola, solo lacrime per quello che era accaduto a Otello. Papà, nonostante tutto, volle essere lì con me". Oggi alle 14 l’ultimo saluto nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice a Roma.

n.b.

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