Addio alla Amato, artista del Muro dipinto

Insegnante dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, impreziosì l’edizione 2015 della Biennale. Albertazzi: "Il suo ricordo resterà indelebile"

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Se n’è andata nei giorni scorsi Maria Agata Amato, pittrice, incisore e docente di stampa d’arte molto legata al borgo di Dozza. Nata a Catania nel 1957, ma da tempo di casa ad Imola, l’artista si era formata all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Attiva nel campo dell’incisione dal 1977, e specializzata nelle tecniche dell’acquaforte, acquatinta, puntasecca e collografia, aveva realizzato circa 150 opere con protagonisti soggetti astratti e simbolici. E’ datata 2011 la sua partecipazione alla prestigiosa ‘L’Arte e il Torchio - VII Rassegna internazionale dell’incisione di piccolo formato’ di Cremona. Ma sono tante le mostre personali tra le quali spiccano ‘Khalkos’ a Faenza del 2008 ed ‘I disegni e le incisioni di Maria Agata Amato’ in quel di Bertinoro l’anno successivo. Per non parlare delle numerose esposizioni collettive allestite in Italia e all’estero. Tra queste si ricordano quelle a Villa Garagnani di Zola Pedrosa, al Centro per l’incisione e la Grafica d’Arte di Formello, alla Reggia di Caserta, alla galleria ‘Il Bisonte’ di Firenze, nel Complesso monumentale del Mauriziano di Reggio Emilia ed un paio di trasferte in terra transalpina.

Apprezzata docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, la Amato aveva dato vita ai corsi di grafica d’arte dell’istituzione. Un impegno alimentato in modo appassionato e continuo come insegnante e coordinatrice. Importante anche il suo ruolo di membro del consiglio accademico della realtà felsinea. Genuino e sincero il rapporto con Dozza. Tra le vie del gioiello medievale, infatti, è visibile la sua opera Vicus Calancus. Uno dei pezzi forti dell’edizione 2015 della Biennale del Muro Dipinto organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal municipio locale.

"Artista appassionata e molto amata dai dozzesi – commenta emozionata Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione –. Elemento di congiunzione fondamentale tra il borgo e l’Accademia con cui, grazie alla sua intercessione, si è instaurato da tempo un prezioso legame di collaborazione". E ancora: "Persona disponibile e altruista. La ricorderemo sempre con grande affetto – continua –. La Fondazione Dozza Città d’Arte e l’intera comunità dozzese le sono debitrici".

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Luca Albertazzi: "La sua memoria si rinnoverà ogni volta che gli occhi dei visitatori insisteranno su quel capolavoro che custodiremo con cura – spiega –. Le nostre più sentite condoglianze a tutti i suoi cari". L’estremo saluto all’artista è previsto per questo pomeriggio. Dalle 14 la camera ardente all’ospedale vecchio di Imola poi il funerale a Dozza nella chiesa di San Lorenzo e la sepoltura nel cimitero del paese.

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