"Aiutare il Sant’Orsola mi rende felice"

La storia di Annarita Panico, addetta al cucito in Lamborghini: "Vi racconto come abbiamo riconvertito la produzione in mascherine"

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Dall’alcantara per sedili e interni delle Lamborghini al tessuto per le mascherine chirurgiche. Annarita Panico – addetta al cucito nel reparto selleria della casa del Toro, a Sant’Agata Bolognese – non ha avuto dubbi. "Quando il mio responsabile, Davide Lanza, mi ha fatto la proposta di dare una mano per produrre mascherine per il Sant’Orsola, ho accettato senza pensarci un secondo".

D’intesa con i sindacati, l’azienda ha attivato il progetto di riconversione temporanea dei reparti selleria, compositi e Ricerca e sviluppo. Obiettivo, produrre per il policlinico – con cui da anni c’è un rapporto di collaborazione per progetti di ricerca – mille mascherine al giorno. E, con l’uso di stampanti 3D, 200 visiere protettive mediche in policarbonato ogni 24 ore.

"Le macchine da cucire sono le stesse che usiamo sui sedili e negli interni delle auto – spiega la Panico –, ma sono state modificate con fili e aghi adatti a cucire il tessuto delle mascherine".

Il materiale prodotto, fa sapere l’azienda, viene validato nel laboratorio universitario diretto da Francesco Saverio Violante, del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Alma Mater.

La produzione, precisa Michele Nicolai, delegato Fiom, "avviene in piena sicurezza". Su questo punto, azienda e sindacati hanno lavorato fianco a fianco. "Sicurezza è la nostra parola d’ordine, che si lega a un’azione di solidarietà verso il territorio", spiega Massimo Scarpenti, responsabile Salute e sicurezza della Lamborghini.

Gli addetti lavorano con guanti e mascherine. Nei reparti tornati in funzione – la Lamborghini fu tra le prime, nel settore automotive, a fermare la produzione, prima dello stop del governo – sono stati sistemati dispenser di gel igienizzante. "Tutti stiamo dando il massimo, con tutto il nostro impegno – afferma la Panico –. Nessuno si risparmia".

"In un momento di emergenza come questo – afferma Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato di Automobili Lamborghini – ci sentiamo di dover dare un contributo concreto". È con "l’unione e il sostegno di chi è tutti i giorni in prima linea nella lotta a questa pandemia, che vinceremo insieme questa battaglia".

Annarita Panico ha appena spento la macchina da cucire. Il turno è finito. "Sono orgogliosa", afferma. Perché "già lavorare in Lamborghini è un sogno. E adesso, poter dare una mano a medici e infermieri del Sant’Orsola mi rende felice. Speriamo che tutto finisca presto. Ma intanto la sera, quando torno a casa, sono contenta di avere fatto qualcosa per loro".

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