Bologna, apertura sui mini-dehors "Non pagheranno tasse"

L’assessora Guidone conferma il limite di 10 metri quadri per 250 attività in centro "Ma per i gazebo Covid nessun esborso per l’occupazione di suolo pubblico"

Dehors a Bologna

Dehors a Bologna

di Rosalba Carbutti

Dehors-Covid ridotti a 10 metri quadri in centro storico, ma non pagheranno la tassa di occupazione del suolo pubblico. Graziati, invece, gli spazi esterni in periferia: non avranno alcuna limitazione. Le nuove regole valgono dal primo luglio al 30 settembre, data decisa a livello nazionale per la proroga degli spazi esterni concessi in seguito alla pandemia. La conferma arriva dall’assessora al Commercio Luisa Guidone che se da una parte tira dritto sui mini-dehors, dall’altra apre alle richieste dei commercianti che chiedevano l’esenzione al 100% della Cosap.

Assessora, quanti sono le attività in centro costrette a ridurre gli spazi per i tavolini fuori?

"Parliamo di 200-250. Meno della metà del totale dei dehors Covid in centro. In tutto, si tratta i circa un quarto del numero complessivo degli spazi esterni di tutta la città".

Perché ridurli?

"Siamo in una situazione eccezionale. E allargare i gazebo in modo indiscriminato rischia in certi casi di compromettere la fruibilità dello spazio pubblico. Abbiamo, però, dato l’ok alla proroga di tutti i dehors: quindi anche chi non avrebbe avuto i requisiti per i tavolini fuori secondo le regole ordinarie, hanno comunque la possibilità di avere lo spazio esterno fino a fine settembre. In più, in periferia le attività non avranno limiti relativi alla metratura".

Sullo sconto Cosap avete, invece, accolto le richieste delle imprese....

"Sì. Se, infatti, le attività pagheranno la tassa per i dehors ’ordinari’ al 100 per cento, per la parte concessa causa Covid avranno l’esenzione totale. Questo dimostra la nostra vicinanza alle imprese, alle quali il Comune, unico in Italia, ha concesso nel 2022 11 milioni di euro di aiuti".

Restano tagliate fuori le attività artigianali (gelaterie, pizzerie al taglio, pasticcerie), alle quali non è stata garantita la proroga dei dehors-Covid.

"Si tratta di una scelta nazionale. Ciò non toglie che fuori dal centro storico, dove queste attività svolgono un ruolo di presidio sociale, sarà possibile valutare soluzioni caso per caso".

Nelle zone dei tavolini ’selvaggi’ farete qualche intervento?

"In alcune aree ad alta densità di dehors stiamo facendo progetti d’area con le associazioni di categoria. Partiamo da via delle Moline e via San Gervasio (al Mercato dele Erbe, ndr): qui, dove le distanze tra un gazebo e l’altro sono molto ridotte, ridisegneremo la posizione dei dehors".

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