Una app per scoprire Bologna sulle tracce del giallo

Il progetto Detect, coordinato da UniBo, è un nuovo strumento al servizio del turismo culturale: per viaggiare tra i luoghi delle narrazioni noir e quelli dei delitti reali che hanno segnato la storia bolognese

App Detect per scoprire la Bologna noir

App Detect per scoprire la Bologna noir

Bologna, 25 ottobre 2021 - A Bologna arriva un nuovo strumento al servizio del turismo culturale: una app che permette di viaggiare tra i luoghi delle narrazioni noir e quelli dei delitti reali che hanno segnato la storia bolognese. L’iniziativa nasce dal progetto di ricerca europeo 'Detect', coordinato dall’Università di Bologna. Scoprire Bologna sulle tracce del giallo e del noir, attraversando i luoghi narrati nelle serie poliziesche ambientate sotto le Due Torri, dalle scorribande televisive dell’ispettore Coliandro agli intrighi che animano i romanzi di autori come Loriano Macchiavelli, Grazia Verasani, Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi. 

App Detect per scoprire la Bologna noir
App Detect per scoprire la Bologna noir

"Detect Bologna sfrutta un principio di arricchimento semantico dello spazio urbano che permette all’utente di fare una doppia esperienza della città: come luogo fisico, con i suoi monumenti, le piazze, gli edifici storici, e come scenario di narrazioni e memorie culturali”, spiega Monica Dall’Asta, professoressa al Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e coordinatrice del progetto. “Tramite la tecnologia GPS, la posizione dell’utente viene traslata su una mappa interattiva articolata in una serie di tappe: una volta giunti in prossimità dei luoghi segnati, i contenuti associati vengono sbloccati e resi fruibili”.

Accessibile sul sito del progetto, la app è stata realizzata dai ricercatori del Dipartimento delle Arti e del Dipartimento di Filologia classica e Italianistica affiliati al progetto – Sara Casoli, Silvia Baroni e Federico Pagello – con la supervisione della professoressa Ilaria Bartolini del Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria (coordinatrice tecnologica del progetto).

Le riprese di Coliandro 8 (foto Schicchi)
Le riprese di Coliandro 8 (foto Schicchi)

Hanno collaborato inoltre diverse realtà del territorio, che hanno messo a disposizione i loro materiali: Emilia-Romagna Film Commission, Giallo Festival, Homemovies, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Associazione Culturale Luigi Bernardi. Si potrà quindi viaggiare tra i luoghi del giallo a Bologna accompagnati virtualmente da alcuni dei più importanti autori del genere, tra cui Loriano Macchiavelli, Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi e Grazia Verasani.

E diverse clip video sono dedicate ad approfondire la nascita di uno dei detective più amati dal pubblico televisivo: Coliandro, un vero e proprio caso di creazione collettiva. Nato dalla penna di Lucarelli in un racconto del 1991, il personaggio dell’ispettore bolognese è stato infatti rimodellato attraverso vari adattamenti successivi, fino alla ormai celebre serie televisiva diretta dai fratelli Manetti (e sceneggiata, tra gli altri, da Rigosi), di cui proprio di recente è andata in onda su Rai 2 l’ottava stagione.

Due itinerari: 'Bologna noir' e 'Delitti sotto i portici'

Gli itinerari proposti sono due. “Bologna noir” permette di scoprire come i diversi luoghi della città sono stati reinventati e trasfigurati attraverso una lunga serie di narrazioni letterarie, cinematografiche e televisive. Anche riscoprendo opere insolite, come i film amatoriali girati in pellicola Super8 dal regista Mauro Mingardi.

L’itinerario “Delitti sotto i portici” mette invece al centro il lato oscuro della Bologna reale, ripercorrendo i delitti che ne hanno segnato profondamente la memoria storica e culturale. A guidare l’utente attraverso queste dolorose pagine di storia locale, rievocate anche recuperando foto d’epoca e articoli di giornale, sono le figure del Sergente Sarti Antonio (ideato da Macchiavelli) e del Commissario De Luca (nato dalla penna di Lucarelli): il primo alle prese con le tensioni degli anni di piombo, il secondo con le ambiguità e le violenze della Bologna fascista. A fare da trait d’union tra i due itinerari è la straordinaria eredità culturale di Luigi Bernardi: instancabile editore, oltre che autore di alcuni originalissimi romanzi noir, che ha avuto un ruolo di primo piano nel sostenere e stimolare il lavoro della prima generazione di giallisti bolognesi, a partire dalla pubblicazione, nel 1991, dell’antologia “I delitti del Gruppo 13”.

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Al lavoro editoriale di Bernardi si deve anche il primo adattamento transmediale di Coliandro: la versione a fumetti realizzata dal Onofrio Catacchio del racconto “Nikita” di Carlo Lucarelli, il primo in cui compare l’ispettore bolognese. E non a caso, tra i contenuti della app, c’è anche la testimonianza di Catacchio, che rievoca il suo processo di elaborazione grafica del racconto sulla scia dell’ispirazione visuale offerta dai portici di Bologna. Ma le trame del giallo superano i confini cittadini, perché Detect Bologna ha anche una versione gemella danese, Detect Aarhus, creata da un gruppo di ricerca della Aarhus University (Danimarca), uno dei partner del progetto. 

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