"Condanniamo decisamente l’intenzione dell’amministrazione comunale di Casalecchio di proseguire con la realizzazione del piano di costruzione di nuove palazzine, villette, strade e parcheggi nelle aree dell’ex cava di ghiaia della Sapaba in via Ronzani. Auspichiamo un pronto e costruttivo confronto con le associazioni ambientaliste e con i cittadini in merito all’utilizzo dell’intera area ed alla sua futura destinazione".
Non usa mezzi termini Angelo Farneti, presidente circolo di Legambiente Setta Samoggia Reno, nel tornare a bocciare il piano urbanistico particolareggiato dell’ex Sapaba, varato nel 2019 dal Consiglio comunale e tornato alle cronache in questi giorni con un intervento in Regione di Marco Mastacchi, capo gruppo di Rete Civica nell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna.
"Quando si dice che il consumo del suolo deve essere pari a zero – incalza Farneti – deve essere un proposito perseguito nel concreto e da subito. Non deve rimanere uno slogan o una promessa utile solo ad abbellire i programmi elettorali".
In un comunicato il circolo di Legambiente ribadisce che l’area ex Sapaba lungo la riva sinistra del fiume Reno deve far parte di progetti di ben altro tipo dal punto di vista ambientale e deve essere messa a disposizione di tutta la comunità.
"Se un’amministrazione comunale come quella di Casalecchio – insiste Farneti – vuole perseguire delle reali politiche ambientali, allora si impegni a ridurre il consumo del suolo. E a non uscirsene, com’è capitato in occasione dell’ex Sapaba, dicendo che “E’ un progetto di alto profilo, in un’area privata, in ogni caso“. Non ci stiamo con queste logiche".
Legambiente mette in guardia anche da altri rischi più pesanti. "Il piano urbanistico dell’ex Sapaba – si legge in una nota del 2018, ma ancora valida – prevede un accesso all’area con una rotonda di 46 metri di diametro e a quattro bracci, uno dei quali si collegherà con il tratto di nuova Porrettana che si sta realizzando. I carichi urbanistici generati dal nuovo abitato dell’ex Sapaba saranno direttamente collegati alla nuova viabilità. Ma tra gli elaborati adottati nel piano non vi sono le analisi dei flussi di traffico generati dall’insediamento. Perché?".
Nicodemo Mele