Assalto all'auto di Salvini a Bologna: il pm chiede fino a due anni

Il processo riguarda gli attivisti dei collettivi bolognesi che aggredirono il leader della Lega, quel giorno in città per una visita al campo nomadi di via Erbosa

Il leader del Carroccio Matteo Salvini il giorno dell’aggressione, nel 2014

Il leader del Carroccio Matteo Salvini il giorno dell’aggressione, nel 2014

Bologna, 10 giugno 2021 - Si avvicina alla conclusione il processo di primo grado a carico di 16 attivisti di vari collettivi bolognesi per l'assalto, avvenuto l'8 novembre 2014, all'auto su cui viaggiava il leader leghista Matteo Salvini, quel giorno in città per una visita al campo nomadi di via Erbosa assieme ad altri esponenti del Carroccio, tra cui l'allora consigliera comunale di Bologna, Lucia Borgonzoni, e Alan Fabbri, all'epoca candidato alla presidenza della Regione e ora sindaco di Ferrara.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di violenza privata, danneggiamento aggravato e lesioni aggravate - quest'ultimo capo d'accusa riguarda l'aggressione al cronista del nostro giornale Enrico Barbetti, che cadendo si fratturò un gomito - e per loro il pm Antonella Scandellari ha chiesto pene di un anno e quattro mesi per il reato di danneggiamento, un anno e nove mesi per la violenza privata e di due anni per le lesioni. Ora che la Procura ha concluso toccherà alle parti civili e alle difese fare le loro richieste, mentre la sentenza dovrebbe essere pronunciata il 7 luglio.

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