Bologna, 21 agosto 2018 – Un bando da due milioni 127.795 euro, pubblicato a fine anno. Poi, a maggio, revocato. Già a febbraio erano stati notificati alla direzione dell’Ausl decreti di perquisizione della procura per reati connessi proprio a quella gara che è stata poi bloccata. Revocata, per la precisione, nonostante l’unica offerta arrivata avesse i requisiti richiesti. Ma quell’offerta era anche quella del soggetto – Aias – che, secondo un esposto anonimo, quell’appalto doveva vincerlo e per questo gli sarebbe stato cucito addosso.
Su questo lavorano da mesi gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle, coordinati dal pm Roberto Ceroni. Sei gli iscritti nel registro degli indagati e tra questi anche un dirigente del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche dell’Ausl. Con lui, iscritti per l’ipotesi di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, ci sono altri tre dipendenti Ausl e due rappresentanti dell’Associazione italiana assistenza spastici di Bologna, l’associazione che attualmemente gestisce il servizio. Nel mirino delle fiamme gialle è finito il periodo giugno-dicembre 2017, in cui si sarebbero succeduti contatti illeciti ai fini di una regolare procedura di gara (numero 83/2017) poi pubblicata a fine anno e che ad oggetto aveva la gestione delle attività multidisciplinari di consulenza e progettazione per il sostegno alle autonomie delle disabilità. Due i lotti a bando: il centro regionale ausili e il centro adattamento ambiente domestico, per 2,12 milioni di euro in tre anni, rinnovabile per altri tre.
L’esposto, però, arrivato a ottobre alla Finanza, quindi due mesi prima dell’uscita del bando, conteneva già il testo del capitolato di gara, corretto più volte. Ma da chi? In una versione venivano apportate correzioni a mano da un ignoto, per la quale non sarebbe in corso una perizia calligrafica. Ma in un’altra versione – ben più significativa, compaiono accessi e modifiche al file informatico riconducibili a uno degli indagati di Aias, che avrebbe quindi avuto accesso al testo prima di qualsiasi candidato. Nel corso di questi mesi, in due diversi momenti (febbraio e luglio) i finanzieri hanno fatto perquisizioni negli uffici del Dipartimento, in viale Carlo Pepoli e nella sede di Aias in piazza dealla Pace, acquisendo ingente materiale informatico, tra cui scambi di email, alla ricerca delle prove dell’invio di file e delle sue modifiche. E il mese scorso si sono tenuti i sei interrogatori, con ruoli e partecipazione molto differenti tra loro. Nessuno si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Nel frattempo l’Ausl, dopo aver revocato la gara, ha affidato il compito di indirne una nuova all’azienda sanitaria di Reggio Emilia.