ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Azione perde pezzi. Calenda silura Forlani. Il partito cittadino viene commissariato

L’ex coordinatore locale: "Decisione su segnalazione di Lombardo. Io e altri lasciamo, non c’è più democrazia". Al suo posto arriva Soverini. Il motivo decisivo: la posizione pro Città 30 contraria a quella del partito . .

Azione perde pezzi. Calenda silura Forlani. Il partito cittadino viene commissariato

Azione perde pezzi. Calenda silura Forlani. Il partito cittadino viene commissariato

Caos in Azione. Il partito cittadino è stato commissariato. Primo effetto: il ‘siluramento’ del coordinatore locale dei calendiani bolognesi, Andrea Forlani, che verrà sostituito dal segretario provinciale Serse Soverini. Ex presidente del Quartiere Santo Stefano ai tempi di Sergio Cofferati, Forlani entrò nel Pci quando aveva 18 anni.

Normale che il suo ingresso tra i calendiani avesse fatto, perlomeno, discutere. Lui aveva spiegato così il passaggio da Berlinguer a Calenda: "Il mondo è cambiato e io con lui". Il percorso in Azione, però, a differenza delle premesse, non è andato liscio. E anche all’ultimo congresso provinciale, dove è stato eletto Soverini, Forlani appoggiava Mara Mucci (che nel passato è stata esponente del Movimento 5 Stelle). La decisione di commissariare il livello cittadino del partito – fa sapere Forlani – è stata ufficializzata giovedì, "assunta dal segretario nazionale Carlo Calenda, su richiesta del segretario regionale dell’Emilia Romagna Marco Lombardo", senatore di Azione ed ex assessore Pd al Lavoro della giunta Merola.

Il via libera, però, alla ‘cacciata’ di Forlani sarebbe arrivata il 24 gennaio. Oggi l’ormai ex segretario cittadino e gli altri membri della direzione locale terranno una conferenza stampa al Centro Costa di via Azzo Gardino per spiegare le proprie ragioni. Di certo, l’ex esponente di sinistra non lesina critiche al modus operandi dei vertici calendiani: "Le modalità, i tempi e i contenuti di tale decisione sono sconcertanti non essendo in alcun modo compatibili con le regole minime di democrazia e trasparenza di un partito moderno che vorrebbe rappresentare un modo diverso di fare politica". Già scontato l’addio di Forlani e almeno altri 4 o 5 colleghi di partito che porteranno avanti una mini-scissione. Qualcuno mormora che Italia Viva potrebbe essere la nuova ‘casa’ dei ribelli, ma l’ormai ex segretario cittadino di Azione frena: "Non ho nulla in programma. Di fare politica non me l’ha ordinato il medico. Se i partiti funzionano così, non stupiamoci che poi si smetta di votare...".

Da quello che filtra, le motivazioni del ’siluramento’ sarebbero state messe nero su bianco in un documento del direttivo nazionale del partito: dall’assenza di una efficace attività di posizionamento di Azione nel dibattito politico cittadino all’allontanamento d’iscritti e militanti dalpartito, confermato dall’impossibilità di tenere il Congresso comunale per mancato raggiungimento del numero minimo di iscritti necessari.

Ma ciò che più di tutto avrebbe portato Lombardo a segnalare a Calenda la linea di Forlani, sarebbe stata la "posizione di sostanziale continguità" all’amministrazione su Città 30, sebbene lo stesso leader nazionale in città avesse espresso la sua contrarietà. La ’goccia’ che ha portato alla rottura definitiva? Un comunicato congiunto sulla misura con Italia Viva Bologna non condiviso con i vertici di Azione. Ma anche le critiche di Forlani a Lombardo per la sua partecipazione al congresso provinciale di Fratelli d’Italia non sono state gradite.

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