Bologna, badanti in nero. Giro di vite

Controlli in notturna al Sant’Orsola: tre ispezioni in pochi giorni

Una badante (foto di repertorio)

Una badante (foto di repertorio)

Bologna, 20 marzo 2019 - Controlli in notturna nei reparti del Sant’Orsola, per verificare che nelle stanze dei degenti ci sia soltanto personale autorizzato. Le ispezioni interne, richieste dalla direzione sanitaria del policlinico, si sono svolte negli scorsi giorni, in tre sere diverse. E, all’esito, non hanno evidenziato particolari criticità. Si tratta di controlli che l’ospedale organizza a cadenza periodica, sia per una questione di sicurezza che di regolarità dei servizi che si svolgono all’interno dell’ospedale.

E, a quanto si apprende, lo scopo è anche capire l’inquadramento di chi assiste i malati nelle ore notturne. Di solito, famigliari o badanti. In quest’ultimo caso, per accertarsi che si tratti di personale regolarmente contrattualizzato oppure, come spesso accade, di persone che offrono prestazioni in nero ai famigliari in cerca di assistenza per i propri cari ricoverati. Una situazione indubbiamente complessa da identificare, ma che porta all’attenzione il fenomeno del ‘sommerso’ in questo settore. L’assistenza notturna è un servizio che l’ospedale non offre, ma che viene coperto, regolarmente, da personale assunto da alcune aziende e cooperative che si fanno pubblicità anche all’interno del policlinico.

Parallelamente a queste realtà normate, c’è invece tutta una rete di prestazioni ‘occasionali’, basate sul passaparola e ovviamente esentasse, quindi più economiche, ma allo stesso tempo più scarse da un punto di vista qualitativo e di preparazione, oltre che illegali. Lo scopo dei controlli incrementati al Sant’Orsola è quindi anche quello di individuare, qualora presente, questo tipo di fenomeno e bloccarlo prima che diventi un’emergenza.

Trattandosi, anche, di una concorrenza sleale verso chi lavora ‘in chiaro’. Segnalazioni in merito a condotte poco trasparenti, in questo senso, sono state avanzate anche alla responsabile aziendale dell’anticorruzione del policlinico, Luisa Capasso. Una delle richieste delle società che offrono assistenza ai degenti, in questo senso, è quella di realizzare un registro degli operatori qualificati, da poter far consultare alle famiglie in caso di bisogno, onde evitare il rischio di dover fare ricorso a prestazioni scadenti e irregolari.

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