Bologna, stoppato l’aumento del biglietto del bus

L’assessore Priolo propone di portarlo a 1,50 euro, ma la giunta si spacca

L'aumento sarebbe dovuto partire il 1° settembre (foto Schicchi)

L'aumento sarebbe dovuto partire il 1° settembre (foto Schicchi)

Bologna, 27 giugno 2018 - L’ipotesi di aumento del prezzo del biglietto del bus da 1 euro e 30 a 1 euro e 50 ha spaccato la giunta Merola. Cronaca di ieri mattina, quando una normale seduta del martedì a Palazzo d’Accursio si è trasformata in una riunione fiume, dalla quale sono venuti via prima solo Susanna Zaccaria e Matteo Lepore, ma per impegni istituzionali. La proposta dell’aumento tariffario sta all’interno del progetto del ‘Piano urbano della mobilità sostenibile’, il cosiddetto Pums, un documento sul quale l’assessore alla Mobilità, Irene Priolo, punta molto per proiettare la città nel futuro per quanto riguarda, appunto, le politiche di mobilità.

Proprio dalla Priolo è arrivata la proposta dell’aumento tariffario, un’ipotesi che è sul tavolo: venti centesimi in più se si compra a terra (da 1,30 a 1,50 euro), 50 centesimi in più se lo si compra a bordo (da 1,50 a 2). Un’idea che partirebbe dalla necessità del Comune di dover finanziare il sistema del biglietto unico integrato della Città metropolitana, un obiettivo importante della nuova mobilità. Tra le argomentazioni del ‘sì’ c’è l’alto livello qualitativo del servizio, oltre a quella di un livellamento rispetto alle altre grandi città italiane, come Roma e Milano, dove effettivamente il biglietto è a 1 euro e 50.

La proposta sul tavolo – l’aumento, secondo quanto discusso finora, partirebbe dal 1° settembre 2018 – come detto ha trovato il parere contrario di diversi membri della giunta. Tanto che, stando a quanto filtrato da Palazzo d’Accursio, per ora l’aumento del biglietto sarebbe stato congelato. Non definitivamente, perché se ne riparlerà anche martedì prossimo, ma di sicuro i vari pareri contrari faranno riflettere l’assessore alla Mobilità. Tra le perplessità, oltre alla portata di una decisione molto probabilmente impopolare dopo una tale batosta elettorale per il Pd, anche il messaggio che potrebbe passare riguardo a un servizio che di fatto funziona e che è gestito da un’azienda come Tper in ottima salute e che ha registrato degli utili.

In questo momento storico, i cittadini in una situazione del genere, secondo i critici, si aspetterebbero miglioramenti al servizio e non aumenti tariffari. Irene Priolo vede però nel Pums un beneficio complessivo per la città, perché una decisione del genere rientrerebbe ovviamente in un progetto più grande, che vedrebbe per i cittadini tante altre agevolazioni, come quelle per gli incentivi per i mezzi meno inquinanti. Senza dimenticare che in cantiere c’è il tram. Insomma, una discussione quella dell’aumento tariffario molto delicata. Che per ora è congelata.

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