Bodycam per i capitreno. Parte la sperimentazione

Trentitalia Tper contro le aggressioni, entro fine mese il test su 35 addetti

Capitreno con l’occhio elettronico. Parte entro fine mese la sperimentazione della bodycam installata su 30-35 capitreno in regione, e, più in particolare, sulle linee di Trenitalia Tper del Bolognese. L’annuncio era stato dato durante un incontro con il Comitato Pendolari della linea Porrettana, al quale aveva partecipato anche l’assessore regionale alla Mobilità e ai Trasporti, Andrea Corsini.

L’introduzione della bodycam, concordata con i sindacati, ha come obiettivo la garanzia di una maggiore sicurezza e un controllo più stretto sui malintenzionati. Una funzione di deterrenza, visti le aggressioni agli addetti: un anno fa, sulla Bologna-Vignola, tre ragazzini avevano spintonato un ferroviere fino a farlo cadere; a novembre, invece, un 42enne aveva picchiato un capotreno su un convoglio ad Alta velocità in arrivo a Bologna. Episodi che avevano spinto i sindacati a invocare più sicurezza per i lavoratori. Ora i dispositivi sono arrivati, e nei prossimi giorni, fanno sapere da Trenitalia Tper, inizierà la formazione del personale che ha dato la disponibilità alla sperimentazione, una trentina di capitreno, appunto.

Ma come funziona una bodycam? "Queste piccole telecamere si indossano, non sono nascoste, anzi nei treni sarà diffuso un annuncio in cui si specifica che parte del personale potrebbe esserne dotato", specificano da Trenitalia-Tper. Gli occhi elettronici saranno sempre in modalità stand by, il capotreno potrà attivarla nel momento in cui ritenga di trovarsi in una situazione che lo richiede. L’accensione sarà annunciata da una luce rossa: solo le forze di polizia potranno decrittare le immagini, che saranno registrate senza audio.

Si tratta di un inizio: se la sperimentazione andrà a buon fine, lo strumento potrà essere installato anche su un numero più alto di capitreno (in tutto sono 430 in Trenitalia Tper) e anche sul personale dell’area clienti (una cinquantina di addetti) che lavora sul territorio emiliano-romagnolo.

Dalla società, sottolineano come ci sia la disponibilità a dotarne tutto il personale. "Le bodycam sono un ulteriore strumento che viene messo in campo, ma non il primo – rimarcano da Trentalia Tper – I convogli sono dotati di monitor di bordo che trasmettono già le immagini di ciò che accade sul treno in tempo reale, ma è un ulteriore tassello della strategia che abbiamo messo in campo con i sindacati in chiave anti-aggressioni e per aumentare la sicurezza dei nostri lavoratori. Del resto, un personale più sereno significa anche un servizio migliore".

Non è tardato ad arrivare il commento dell’assessore regionale Corsini, che spiega: "Quella delle bodycam è una buona iniziativa che darà una risposta importante al tema della sicurezza sui treni. Un tema molto sentito, non solo da chi lavora sulle linee ma anche dai passeggeri, che possono sentirsi così più tranquilli. Per questo ringrazio Trenitalia Tper che avvierà in tempi brevi la sperimentazione".

Andrea Bonzi

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