Bologna città 30, Salvini: “Un danno per tutti”. Lepore: “Tante fake news”

Il ministro: “Applicare il limite in tutto il comune tradisce la norma. Ma sono pronto al confronto”. L’assessora Orioli, dopo la nota del Mit: “Il Piano per la sicurezza stradale indica i 30 km orari come misura per ridurre gli incidenti”

Bologna, 19 gennaio 2024 – Su Bologna Città 30 – criticato da molti – ora scende in campo anche il ministro dei trasporti Salvini. In città sono scattate le prime multe per chi oltrepassa il limite dei 30 km/h e questo ha prodotto un rallentamento generale del traffico. Dopo i ritardi dei bus, i disagi per i taxi ma anche per le aziende che si occupano di consegne, con le relative polemiche sulle sanzioni a cui il sindaco Lepore ha risposto, oggi è arrivata una comunicazione da parte del Ministero dei trasporti. Seguita a stretto giro da una nota del ministro, che parla di danno per chi lavora “senza benefici proporzionali in termini di sicurezza”.

No città 30: la protesta in Comune

Un botta e risposta, però che si è protratto con l’assessora Orioli che ha tirato in ballo il Piano nazionale per la sicurezza stradale e Lepore che ha parlato di fake news diffuse, anche in merito a quello che ha detto Salvini.

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Botta e risposta su Bologna città 30 tra Matteo Salvini e Matteo Lepore
Botta e risposta su Bologna città 30 tra Matteo Salvini e Matteo Lepore

Salvini: "Un danno per tutti"

In una nota il ministro dei Trasporti scrive: "Costringere un`intera città a bloccarsi a 30 all`ora rischia di essere un danno per tutti, a partire da chi lavora, senza benefici proporzionali in termini di sicurezza e riduzione delle emissioni". E continua: "Sono molto sorpreso che il Comune motivi il provvedimento anche con la necessità di non coprire il cinguettio degli uccellini col frastuono dei veicoli. E mi sorprende che l`amministrazione mi rinfacci quanto fatto dal ministro precedente, Enrico Giovannini, che aveva auspicato l`adozione di zone 30. Imporre il limite in tutto il comune (e non solo nelle zone più a rischio) tradisce lo spirito della norma. Ho chiesto al mio ministero tutte le verifiche possibili a tutela dei bolognesi, e sono pronto al confronto con l`amministrazione, auspicando buonsenso e concretezza".

La risposta di Lepore: “Su città 30 tante fake news”

"Salvini ci dia una mano invece di diffondere fake news. Modifiche? Se serviranno, ma andiamo avanti perché la Città 30 sta funzionando". È un Matteo Lepore che tira drittissimo quello che oggi, a Palazzo d'Accursio, ha risposto al ministero dei Trasporti che aveva aspramente criticato la scelta di Bologna di varare la Città 30. “Questo mi dispiace perché il nostro compito nelle istituzioni è quello di compiere scelte coraggiose – ha aggiunto – rischiando in prima persona, perché sono qui a metterci la faccia, e non nascondersi. Quello che faccio è dire la verità senza ipocrisie e non diffondere fake news per strumentalizzare a scopi politici il mio lavoro”.

Di fatto, il sindaco non si cura delle critiche e guarda avanti. "Sicuramente accogliamo l'invito del Mit a un confronto, che però andrà tarato sui maggiori finanziamenti al trasporto pubblico, non sulla Città 30 che è un provvedimento che loro stessi hanno tra le direttive del mandato di governo - ha incalzato Lepore -. Quindi basta sciocchezze sul fatto che la Città 30 inquina, non è vero, ma lavoriamo insieme per la sicurezza stradale. E anche quella dei farmaci salvavita in ritardo è una fake news". Da Bologna, in soldoni, si rilancia. "Ringrazio i cittadini - ha continuato il sindaco - perché stanno dimostrando maturità e stanno rispettando i limiti, oggi a Bologna si gira benissimo, addirittura le auto vanno ai 30 dove si potrebbe andare più forte, come su viale Cavina. A Salvini dico che nessuno farà tardi al lavoro a Bologna, anche andando più piano. Sul Tpl voglio essere chiaro: ha ritardi da tempo, ben prima dell'avvento della Città 30. Lavoriamo insieme ai sindacati per migliorarlo in questi giorni di difficoltà, servono più autisti". Infine la curiosità. "Io ho la patente, sì, e guidando mi sono accorto che fare i 30 si può, e fa bene a tutti”.

La nota del Mit: “Non è una una scelta ragionevole”

Tutto il botta e risposta è nato dalla nota del Ministero dei trasporti che era uscita questa mattina: “Il limite di 30 km/h in tutta la città di Bologna non appare una scelta ragionevole perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale che resta comunque una delle priorità assolute per il ministro Matteo Salvini”, fa sapere in una nota il Mit.

Il dicastero di Porta Pia è dunque “pronto ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione bolognese per verificare soluzioni alternative e prevenire forzature e fughe in avanti che poi rischiano di essere smentite anche dai giudici, come già successo a Milano a proposito dell’obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l’angolo cieco”.

Orioli: “Aperti al confronto, ma le città 30 sono previste dal Piano nazionale sicurezza stradale”

“Il ministro Salvini dovrebbe approfondire meglio il tema della sicurezza stradale, perché è proprio il Piano per la sicurezza stradale del suo ministero, recependo linee guida internazionali, ad indicare il limite dei 30 km orari come misura chiave per ridurre gli incidenti sulle strade urbane”, ha risposto alla segnalazione del Mit Valentina Orioli, assessora alla mobilità del Comune di Bologna.

Una risposta a cui correla un passaggio del Piano Nazionale Sicurezza Stradale del Ministero, che così recita: “Se si vogliono limitare le possibili conseguenze degli incidenti, occorre limitare le velocità, tenendo conto dei possibili eventi, dei soggetti potenzialmente coinvolti e delle limitazioni fisiche del corpo umano. Sulla base dei risultati della ricerca si possono sintetizzare i seguenti principi cardine di questo approccio: dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni, la velocità dovrebbe essere limitata a 30 km/h”.

"E lo stesso ministero – continua Orioli – sostiene nelle linee di azione relative che ‘in ambito urbano, in particolare, si propone, a valle di una revisione della gerarchizzazione delle strade, una chiara individuazione della viabilità a 50 km/h e delle zone a 30 km/h’. Esattamente quello che abbiamo fatto a Bologna, per ridurre gli incidenti e salvare vite sulle strade”.

E l’assessora affonda: “Immagino, quindi, che quanto riportato nella nota del Mit sia più una posizione politica personale. In ogni caso non ci sottraiamo al confronto, ben venga aprire un tavolo con il ministro sul tema della sicurezza stradale. Ci permettiamo di anticipare già una prima misura concreta per migliorare la circolazione stradale: rifinanziare il fondo nazionale del trasporto pubblico, dove mancano ad oggi circa 700 milioni di euro. Risorse che renderebbero il Tpl efficiente, non lasciando sole le città, che sono tutte in difficoltà. Questo potrebbe concretamente avere effetti positivi per la mobilità dei cittadini ed in particolare per i lavoratori”.

Poi conclude: “Il Ministro Salvini metta da parte le posizioni ideologiche e sostenga le città 30 e il trasporto pubblico con i fatti. La causa di Bologna per la sicurezza stradale è quella di tutte le città italiane e dei lavoratori del trasporto pubblico locale, che svolgono un servizio essenziale per la mobilità e vanno sostenuti. Avremo modo di confrontarci su questo, attendiamo le disponibilità del Ministro per fissare un incontro”.

Il post di Salvini

Tra l'altro ieri, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva rilanciato sui social la notizia di una farmacia che non può più garantire la consegna dei farmaci in giornata. “Bologna, una farmacia annuncia che con i nuovi limiti di velocità non riescono a garantire la consegna dei farmaci…”, scrive nel post Salvini. “Pazzesco, questo NON è buonsenso. Se costringi intere zone di una città (a guida Pd) a guidare a 30 all’ora mettendo in difficoltà lavoratori, cittadini e studenti significa che evidentemente qualcosa non va”.

Il post a cui si riferisce il vicepremier è quello della farmacia Ghigi: “Si avvisa la gentile clientela che a causa delle nuove regole stradali vigenti coi limiti a 30 km/h a Bologna, i corrieri che ci riforniscono quotidianamente non possono garantire la consegna farmaci, alcuni urgenti e salvavita!, nelle tempistiche garantite. Stiamo lavorando insieme ad i grossisti per risolvere il prima possibile questa situazione. Chi legifera giustamente dovrebbe tutelare la sicurezza del cittadino sulle strade, ma anche considerare i disservizi e il disagio arrecato dalle proprie scelte”, si legge sui social.

La Lega di Bologna: “Grazie, Salvini”

"Come Lega di Bologna ringraziamo il ministro Matteo Salvini per essersi attivato sulla città 30. La disponibilità del ministero guidato dalla Lega a collaborare con l'amministrazione per studiare alternative alla Città 30 è un importante segnale di attenzione per il nostro territorio", dicono il segretario bolognese della Lega Cristiano Di Martino e il capogruppo in consiglio comunale Matteo Di Benedetto. "È anche quanto mai opportuno trovare altre vie da percorrere per Bologna – aggiungono – visto che questa misura sta paralizzando definitivamente la città, ha fatto saltare le tabelle orarie del trasporto pubblico e provocato già danni a lavoratori, famiglie, studenti".  

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