
di Gabriele Mignardi
Agosto tutto esaurito sulla Via degli Dei. Dopo il blocco totale e la lenta ripresa, si contano a decine ogni giorno gli escursionisti che si inoltrano lungo i 120 chilometri di sentiero che scavalcano l’Appennino collegando Bologna e Firenze. I dati provengono dai cinque uffici turistici che Appennino Slow gestisce a Bologna e sulla montagna bolognese (Monghidoro, Sasso Marconi, Alto Reno Terme, Molino del Pallone e piazza Maggiore). E sono concordi nel prevedere che sarà difficile raggiungere quota 12mila che lo scorso anno portarono a termine il cammino, collocando questo pacchetto turistico tra le principali attrazioni della montagna bolognese. Ma che l’attrazione crescente esercitata da questo cammino è ben lontana da esaurirsi.
Fino a giugno sono stati fermi i camminatori e ferme le circa 120 strutture (alberghi, agriturismi, bed & breakfast, trattorie, ostelli e ristoranti) che garantiscono l’assistenza lungo tutto il tragitto che si svolge a cavallo di due regioni. "Dal 3 giugno è stato un crescendo. Dopo qualche incertezza iniziale si è ripartiti alla grande con gruppi necessariamente più piccoli e tante coppie e singoli", osserva Stefano Lorenzi, direttore di Appennino Slow che nel periodo di clausura con i suoi collaboratori non ha smesso di lavorare sui social e mantenere i contatti con escursionisti italiani e stranieri che ‘mordevano il freno’. Prevalenza assoluta per gli italiani, ma in gran ritorno anche gli europei, come i giovanissimi Floar e Miel, studenti belgi arrivati apposta all’aeroporto di Bologna e che contavano di portare a termine il percorso in cinque giorni: "Due città bellissime ed un cammino fra paesaggi incredibili rendono la Via degli dei un trekking notevole", dicono i ragazzi partiti il mattino presto da piazza Maggiore e già transitati dal ponte di Vizzano. Per loro nessuna difficoltà nel pernottare lungo il sentiero.
"Ad agosto però non potrà essere così perchè tutte le strutture ricettive sono al gran completo -aggiunge Lorenzi-. Tanto che adesso proviamo a coinvolgere alberghi e locande nel raggio di 5-6 chilometri dalla Futa, con l’impegno di prelevare gli ospiti la sera nella tappa prestabilita e riportarli al punto di partenza il mattino successivo. Ormai dobbiamo gestire centinaia di email al giorno e per non chiudere la porta al turista proponiamo anche altri percorsi come la via della lana e della seta (la Bologna-Prato) o la Mater Dei (il sentiero dei santuari bolognesi) e anche la Linea Gotica".