Cannabis, Lepore richiama Santori E lo ammonisce anche il Nazareno

Il sindaco: "Sta lavorando bene, non sprechi tutto". Mattia mantiene le deleghe, ma si teme un’indagine dei pm. Il Pd romano: "Allineati a Palazzo d’Accursio". Lui non cede un millimetro: "Mi prendo le mie responsabilità"

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di Paolo Rosato

L’avvertimento di Matteo Lepore, ieri, è sembrato a tutti abbastanza chiaro: una cosa del genere non la rifare. Chissà se Mattia Santori, consigliere comunale con delega metropolitana al Turismo e alle Politiche giovanili, avrà davvero voglia di seppellire le piantine indesiderate da altri. Tutto è sembrato, ieri alla terza dichiarazione urbi et orbi in due giorni, tranne che il fondatore delle Sardine avesse davvero voglia di arretrare sull’uscita di cui parlano tutti, ovvero l’outing sul consumo e sulla produzione autonoma di cannabis, un pressing sul quel ddl che giace alla Camera che non è stato, a mezzo stampa, affatto casuale. Per ora non ci saranno provvedimenti da parte di Palazzo d’Accursio e del sindaco Lepore, e per ora non risultano fascicoli aperti d’ufficio da parte della Procura di Bologna. Però qualcosa potrebbe cambiare se davvero arrivasse un’indagine a carico di Santori (si attendono le carte), che ieri forse ha detto anche di aspettarsela, "denunciatemi pure", e le deleghe in quel caso potrebbero traballare. La maggioranza di Palazzo d’Accursio affronta il primo vero caso politico, e nel mentre anche il Nazareno si è fatto sentire, pare, telefonicamente.

IL BOTTA E RISPOSTA

"La legge va rispettata anche quando la si vuole cambiare", ha detto il sindaco Lepore ieri a margine di una conferenza stampa. Alla domanda dei cronisti se stesse valutando di sfiduciare il consigliere, ha anche risposto che "Mattia finora ha lavorato bene. E spero che non voglia sprecare tutto". Il cartellino giallo. "È un consigliere comunale con delega, quindi sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni". La chiusura di Lepore però ieri è stata sibillina, alla domanda su Santori che ha autodefinito il suo comportamento "virtuoso": "Non starei a inseguire le provocazioni sui giornali. Vedremo questa vicenda che seguito avrà". Forse, sussurra qualcuno, si butterà un occhio anche alle eventuali mosse della Procura. Santori dopo due ore ha risposto senza ansie. "Col sindaco c’è stato un confronto molto franco e trasparente, come sempre è successo. Siamo molto allineati, non leggo le sue parole come una tirata d’orecchie. Lui sa benissimo il mio percorso e che sa che abbiamo metodi diversi". Santori ha parlato di "provocazione" da parte sua, con l’obiettivo di scompaginare l’agenda politica romana. "Questo è semplicemente un modo di accendere un riflettore – spiega il fondatore delle Sardine – e dire al Parlamento: chi sono i criminali? Gli autoconsumatori, che tolgono soldi alla criminalità organizzata, o i veri narcotrafficanti? Questa è la domanda. Il resto sono tutte illazioni, gioco delle parti e un po’ di teatro politico". L’ultimo affondo. "Ora non sono indagato, non c’è nessuna sentenza che prova che io abbia commesso un reato – ha aggiunto –. Ma io chiederò di denunciarmi, così verrà denunciato un sistema che chiama criminali le persone sbagliate. Fratelli d’Italia faccia pure, mi fa un favore. Non sono un influencer – ha concluso –, mi prendo le mie responsabilità da attivista politico, non c’entra il mio ruolo da delegato del Comune".

GLI STOP

Intanto la portavoce del segretario nazionale dem Enrico Letta ha fatto sapere che il Nazareno è allineato con il Comune su Santori. Tradotto, inopportune le fughe in avanti su certi temi specie nel momento in cui il Pd sta affrontando ben altri problemi, leggi crisi di governo. Eloquente anche Stefano Bonaccini: "Sulla cannabis, Santori pone un tema importante. Detto ciò, se le regole non ti piacciono le provi a cambiare – ha detto il governatore regionale –, ma finché ci sono vanno rispettate. Anche lui deve rispettarle"

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