Casalecchio, il Samantha sarà demolito. Vi cantarono Vasco Rossi e i Nomadi

Lo storico locale si è poi chiamato anche Contatto e Donna Rosa. Lascerà spazio a una ciclabile. Ma c'è chi vuole ricorrere alla Soprintendenza

Bruno Cevenini, a sinistra, e Umberto Monti davanti all'ex Samantha

Bruno Cevenini, a sinistra, e Umberto Monti davanti all'ex Samantha

Casalecchio di Reno (Bologna), 3 agosto 2019 - Addio Samantha, grande balera di filuzzi degli anni ’60 e ’70 di Casalecchio e trampolino di lancio per molti giovani cantanti come i Nomadi e lo stesso Vasco Rossi. Sarà demolito il locale da ballo nato sui muri spessi di un’antica osteria sulla Porrettana a San Biagio, diventato con il tempo 'Contatto' e da ultimo 'Donna Rosa', prima di chiudere. E poi verrà ricostruito ma solo 5-6 metri più indietro per dare la possibilità al Comune di realizzare una nuova pista pedonale e una ciclabile, assieme ad una barriera antirumore, sulla già stretta Porrettana.

La decisione sta scritta in una delibera presa dal Consiglio comunale qualche giorno fa, denominata «Variante al piano di recupero Osteria San Biagio», varata con i soli 15 voti della maggioranza (Pd, Casalecchio da vivere ed Evviva Casalecchio), due «no» della Lista civica e l’uscita dall’aula dei sette consiglieri di Movimento 5 Stelle, Centrodestra unito e Lega. Ma sulla decisione potrebbe pendere la spada di damocle del ricorso alla Soprintendenza che sta per presentare la Lista civica. «Quel fabbricato – sostiene il capogruppo Bruno Cevenini – risale almeno al ’600. Io stesso ho potuto vedere le cantine a volta tipiche di allora. Un fabbricato che rappresenta la storia di Casalecchio e che vogliamo sia tutelato e mantenuto integro, come l’edicola votiva dedicata alla Madonna di Boccadirio, fatta erigere da un’abitante dell’edificio in segno di ringraziamento per lo scampato pericolo della figlia nell’alluvione del Polesine nel 1951».

La variante prevede la realizzazione di appartamenti e villette, anche nell’area dove si ballava. «Noi crediamo – sottolinea Cevenini – che tutto questo complesso e soprattutto la parte storica, si possa preservare con una semplice modifica alla viabilità. Cioè, facendo passare la Porrettana sul primo tratto della nuova via Bolsenda, sul retro dell’ex Samantha, e facendo sfociare la nuova strada sulla vecchia Porrettana poco prima del distributore di benzina. I terreni agricoli consentono questa soluzione. Abbiamo proposto una commissione itinerante, non ce l’hanno concessa». Muro di no da parte dell’attuale Giunta comunale.

«La variante – afferma Barbara Negroni, assessore alla Qualità dell’ambiente e del territorio di Casalecchio – consente meno costruzioni del piano originale, ed è stata condivisa dalla proprietà. Spostare l’attuale Porrettana significa consumare suolo inutile, specie adesso che si farà la Nuova Porrettana. Non c’era motivo di fare una nuova commissione».

Nicodemo Mele

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