Cecilia Matteucci: "Sento gli amici e vado alla coop. In tuta"

La signora dell’Ultra-moda e celebre collezionista di abiti haute couture, è l’ospite di oggi della nostra newsletter

Cecilia Matteucci

Cecilia Matteucci

Bologna, 16 febbraio 2021 - È la signora bolognese – di natali toscani – che accende una scintilla di stile e distinzione in ogni dimensione spazio-temporale in cui atterra. Impossibile non notarla, lei, collezionista di alta moda, amante dell’arte, del bel canto e di ogni suggestione culturale possibile, dalla tradizione all’avanguardia, che determinano quel suo ’je ne sais quoi’ indomabile, che sovente strappa un sorriso. Cecilia Matteucci Lavarini la potete incontrare a un’asta parigina come alla coop di via Santo Stefano, a una serata d’opera al Comunale o per le vie di una Venezia magica e mondana. Ma anche al Natura Sì, dove acquista il benessere che tanto adora. La sua grande passione è ’l’ultra-moda’, quella con una data che però non scade mai.

Al punto che per sua fortuna, come ammette più volte, gli abiti haute couture della sua collezione hanno avuto l’occasione di essere messi in mostra, in dialogo coi gioielli Bulgari, proprio nel 2019 nell’esposizione ’Bulgari, the story, the dream’ in due prestigiose sedi museali della città capitolina, Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo, sfuggendo all’ecatombe di eventi del 2020. Cecilia Matteucci è anche un’attivista e per questo è diventata testimonial di Ant.

Signora Matteucci, un anno fa, più o meno in questi giorni di febbraio, chiudevano i teatri, il mondo della cultura e le manifestazioni musicali a lei care, iniziavano a fermarsi. Com’è cambiata la sua vita? "Andavo quattro volte a Londra e quattro volte a Parigi ogni anno per le mie collezioni di abiti, partecipavo alle aste di alta moda più importanti, da Kerry Taylor a Christie’s fino a Sotheby’s, viaggiavo anche per vedere amici. Ora mi manca andare a Milano per le sfilate e infatti gl ultimi giorni di febbraio del 2020 ci andai per Gucci. Giravo molto per assecondare il mio amore per il teatro. Tutte le estati, ad agosto, andavo a Salisburgo, ma la scorsa estate non me la sono sentita".

A Bologna non mancava mai al Comunale... "Sì, e posso dire che avevo trovato bravissimo Macciardi a fare i concerti e le opere al PalaDozza, perché mille abbonati su seimila posti stavano perfettamente. Io sono sempre arrivata presto, non ho trovato mai affollamento all’entrata... però hanno chiuso lo stesso".

Da quando le occasioni ’mondane’ non ci sono più, lei ha dovuto mettere in stand by l’entusiasmo per la moda, i suoi outfit splendidi restano chiusi negli armadi... "Certamente. Lo scorso anno a Londra avevo trovato due abiti speciali in un posto speciale e segretissimo che sono solita frequentare, li avrei indossati a delle prime a teatro: un abito nero con due spacchi laterali e gli swarovski che scendono e un altro abito oro, longuette, decolleté, tutto drappeggiato ma elasticizzato e aderente. Un sogno. Poi per la mia collezione avevo acquistato altri abiti, ma ormai non ci si veste più. Qualche giorno fa mi è capitato di vedere una mia foto alla festa di compleanno di Marino Golinelli del 2019... sembrano passati cent’ anni".

La sua vita quotidiana come si svolge? "Mi prendo cura dei miei affari, mi sento moltissimo con gli amici in giro per il mondo, partecipo alle aste dove recentemente ho acquistato due abiti di Jeanne Moreau, esco per andare alla Coop e al Natura Sì... Magari faccio una passeggiata fino ai Giardini Margherita o verso piazza Maggiore. Durante il primo lockdown mi è presa molta ansia e mi sono consolata con cioccolata, bollicine e gelato, ma tanto gelato. Sono ingrassata tre chili...".

Quando va alla coop sfoggia uno dei suoi celebri look? "Ma no, vado in tuta, con le mie scarpe di Off White molto belle e comode, m sembra di volare".

Ma non è possibile, Cecilia Matteucci con la tuta da ginnastica? "Perché no? Ho anche le tute Chanel, volendo. Poi certo, se con una tuta anonima indosso anche un anello di Krizia e una pelliccia d’epoca, preferibilmente anni Sessanta... mi sento molto a mio agio".  

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