Cesare Agostini morto di Covid: scoprì la Flaminia militare

L’avvocato, 83 anni, svelò la strada di origine romana con Franco Santi. Il ricordo: "Era una persona profonda. Quella via? Il suo grande amore"

Cesare Agostini, 83 anni, era originario di Castel dell’Alpi (San Benedetto)

Cesare Agostini, 83 anni, era originario di Castel dell’Alpi (San Benedetto)

Bologna, 16 novembre 2020 - Se n’è andato sabato e dietro di sé ha lasciato un grande vuoto. Soprattutto nel ’suo’ Appennino. Tantissimi ieri hanno affidato ai social un messaggio di affetto e rimpianto per "un amico gentile, un faro, una guida, un esempio", come scrive il Comune di San Benedetto Val di Sambro. È stato il Covid a portare via Cesare Agostini. Avvocato, 83 anni, ancor più era appassionato di archeologia e di storia romana. Passione che, dopo anni di studi e approfondimenti, lo ha portato, nel 1979, a scoprire assieme all’amico e conterraneo (entrambi originari di Castel dell’Alpi) Franco Santi la ’Flaminia militare’. Una strada lastricata di epoca romana, che ora è un tratto di Via degli Dei, tra Monte delle Formiche e Monte di Fo’. Armati di piccone e badile, Agostini e Santi si diedero da fare finché, mezzo metro sotto terra, trovarono la via che secondo i loro studi proprio lì doveva essere. Un tratto della Flaminia minor del console Caio Flaminio, tracciata nel 187 a.C. "La storia, bellissima, comincia quando Santi trova una moneta romana nella fessura di una pietra di arenaria in un sentiero – ricordò pochi mesi fa proprio Agostini –. Lì i nostri avi tramandavano esistesse una strada romana, rimasta nascosta per duemila anni. Ci è bastato per impugnare badile e piccone e, in quel lontano 1977, metterci al lavoro, confrontando fonti storiche e orografia". Dopo due anni di scavi, il successo, anche se, con grande rammarico di Agostini, una diatriba aveva diviso gli archeologi sul fatto che si trattasse davvero di un tratto d ella Flaminia minor, o di un altro percorso. «A nome mio, dell’amministrazione e di tutto il nostro territorio, porgo le condoglianze alla famiglia di Cesare Agostini – commenta il sindaco di San Benedetto, Alessandro Santoni –, che qui, a Pian di Balestra, continuava a trascorrere le sue estati. È scomparso un fratello che ha dato tantissimo a questo territorio. L’ultima volta ci siamo sentiti appena due settimane fa: aveva delle proposte di lavoro, il suo entusiasmo non era certo sopito dall’età". Conferma Walter Materassi, che con Agostini ha lavorato a diversi progetti dedicati all’Appennino. "L’ultima volta ci siamo visti ad agosto – racconta –. Scopa e decespugliatore alla mano, siamo andati a pulire dalle erbacce la cava di Monte Bastione, dove tutto è iniziato. Cesare era ricco di spirito e quel che ha fatto resterà nella storia del nostro Appennino". Dolore cui si aggiunge quello del circolo Legambiente Setta-Samoggia-Reno: "Sei rimasto nostro amico e socio, un eccelso archeologo per passione".  

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