Città 30 sul Financial Times. Appello di Lepore e colleghi

Bologna, Firenze, Milano e altre città Ue difendono il diritto di abbassare i limiti

Città 30 sul Financial Times. Appello di Lepore e colleghi

Città 30 sul Financial Times. Appello di Lepore e colleghi

Non c’è solo il braccio di ferro tra Bologna e il ministero dei Trasporti. Lo scontro tra Matteo Lepore e il ministro Matteo Salvini (e il suo vice Galeazzo Bignami) non si ferma alla famosa direttiva che regola i 30 all’ora e al risorso al Tar, ma allarga gli orizzonti prendendo una dimensione internazionale.

"Imporre i limiti di velocità dev’essere una prerogativa di città e regioni", chiedono 13 firmatari tra sindaci e vicesindaci di città europee che dalle colonne del Financial Times criticano alcune iniziative promosse in Italia, con la riforma del codice della strada, e nel Regno Unito che potrebbero impedire a città e comuni di attuare misure per la sicurezza stradale, come l’introduzione di limiti di velocità più bassi e telecamere per il controllo del traffico. Tra i firmatari italiani c’è ovviamente il sindaco Lepore, ma anche il collega Dario Nardella di Firenze e la vicesindaca e assessora alla Mobilità di Milano Arianna Censi. A siglare l’appello, però, ci sono anche sindaci di altre città, favorevoli a limiti di velocità più bassi, come Amsterdam, Bruxelles e Helsinki.

Insomma, per Bologna e la sua Città 30, in attesa del 23 ottobre, data dell’udienza di merito sul ricorso al Tar fatto da tassisti bolognesi e dal capogruppo di FdI Stefano Cavedagna, appoggiato dal Mit, si apre un nuovo fronte. Con Lepore pronto (coi colleghi) a fare pressing per l’andamento lento.

La lettera fa esplicito riferimento al disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso settembre per riformare il Codice della strada, criticato anche in Italia da varie associazioni perché ritenuto svantaggioso per i pedoni. Per sindaci e vice le nuove norme ostacolerebbero "gravemente" la capacità delle autorità locali di creare zone a traffico limitato, installare autovelox e fissare limiti di velocità inferiori che invece sono fondamentali per abbattere le emissioni e rendere anche le strade più sicure. Nella missiva non si fa riferimento solo all’Italia. I firmatari prendono di mira anche il "piano per i conducenti" nel Regno Unito che punta a introdurre misure altrettanto restrittive e alle resistenze in Germania ai nuovin limiti.

"Politiche nazionali come queste, basate non sulla scienza ma sull’opportunità politica, danneggiano la capacità delle autorità locali di prendere decisioni sul miglioramento della sicurezza e della salute dei propri cittadini", accusano i rappresentanti locali. Sottolineando l’importanza di limiti di velocità più bassi nelle aree urbane che "stanno prevenendo le morti e migliorando la vita oggi nelle città di tutta Europa".

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