Classi pollaio e prof precari: c’è da lavorare

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Susi

Bagni*

Come stanno gli studenti bolognesi? Alle superiori continuano a stare stretti, da anni, perché le classi sono veramente troppo numerose. Perchè si sono iscritti alle superiori 2.800 alunni in più negli ultimi due anni, ma il ministro non ha messo a loro disposizione alcun docente in più. Perciò tutti "stretti, stretti" come diceva una canzone, e per molte scuole non dentro le aule, ma dentro i "moduli", come nel 2012 dopo il terremoto. Come stanno i docenti bolognesi? Aspettano il rinnovo del contratto nazionale scaduto da quattro anni con gli stipendi tra i più bassi d’Europa, leggi appena varate che "scippano" soldi dai fondi che servono a finanziare le loro attività, per pagarne altre (chissà poi con quali soldi si pensa che le attività pagate ora, possano essere pagate in seguito? Forse pensano al volontariato?), un reclutamento in evoluzione, che rende difficile capire cosa si deve fare per diventare insegnanti, il precariato in costante aumento. Come sta il resto del personale della scuola bolognese? Mancano 350 collaboratori scolastici che c’erano l’anno scorso. I dirigenti hanno richiesto collaboratori scolastici e tecnici per garantire la sicurezza. Arriveranno? Speriamo che il dirigente dell’Ufficio V di Bologna faccia proprie queste richieste e le inoltri alle istanze superiori per avere queste figure. Come stanno i dirigenti scolastici bolognesi? Alle prese con mille incombenze e responsabilità, alla ricerca della "quadratura del cerchio" per poter garantire il diritto allo studio con personale insufficiente, difficilmente sostituibile in caso di assenza. Senza una parte di retribuzione dovuta. Che dire? Buon anno scolastico!

*Segretaria generale

Flc Cgil di Bologna

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