Bologna: piccole 'isole agricole' per sostenere la collina

Dopo la corsa alla città, qualcosa sta cambiando: la prima mappatura. L’obiettivo è creare una rete di qualità e sostegno tra le varie realtà

Mirco Alboresi dell’Associazione 300 Scalini

Mirco Alboresi dell’Associazione 300 Scalini

Bologna, 4 maggio 2021 - "Là un tempo era tutta campagna". Si possono immaginare mentre sussurrano queste parole, gli anziani bolognesi, pensando alla prima collina della nostra città. E in effetti, tracce di un passato rurale che si è innestato perfettamente nella contemporaneità, ce ne sono parecchie. Portate avanti fino ai giorni nostri da alcune attività che i bolognesi nella versione primavera-estate, conoscono molto bene. Si tratta del Fienile Fluò con le vigne, il ristorante, gli spettacoli teatrali e la vista sui calanchi o dello Spaccio Belfiore che prepara il piccolo menu con i prodotti della sua terra e ha un affaccio sull’orizzonte che arriva fino a San Luca. In effetti le aziende agricole ’evolute’ avrebbero potute essere molte di più sui nostri colli, ma la corsa alla città del secolo scorso ha avuto la meglio.

Pare però che qualcosa stia cambiando perché c’è chi si sta occupando di una mappatura delle attività attive in collina e di quelle che si potrebbero riattivare grazie alla creazione di una rete. La chiamata (che si è conclusa con 52 soggetti aderenti), con iniziativa promossa da Fondazione Innovazione Urbana e Comune nell’ambito della proposta ’La Collina Agricola’, ha posto un semplice quesito: "Fai parte di una realtà attiva sulle colline bolognesi in ambito culturale, agricolo o ricettivo?". Lo racconta Mirco Alboresi, attivista dell’Associazione 300 Scalini, che, con la sua identità tra teatro, natura, forno del pane e piccola vendemmia, è già un soggetto guida di questa rivoluzione agricola.

"Come ‘300 Scalini’ abbiamo contribuito a far nascere il Comitato dei Borghi di Monte Donato – racconta l’attivista – dove da alcuni anni vengono organizzati momenti di festa". E prosegue: "Coinvolgendo anche Arte Ceis, ex hub delle scuole Merlani, abbiamo presentato a novembre il progetto ’La collina agricola’ che è stato selezionato per un percorso di affiancamento con quelle realtà agricole piccole ma ostinate dove ci sono terreni non utilizzati, frutteti in cui i proprietari non riescono a fare la raccolta di olive o fichi, ad esempio, perché non hanno un supporto. Far ripartire l’agricoltura di prossimità fondendola con la cultura è il nostro desiderio". In questo progetto le scuole Merlani, per minori non accompagnati, potrebbero essere coinvolte nelle iniziative come base del laboratorio per la lavorazione di prodotti quali marmellate, fichi secchi, l’olio,per arrivare alla creazion e di un consorzio agrario con spaccio. A maggio, molto probabilmente il 23, verrà organizzata la prima transcollinare, una camminata che spiegherà bene le intenzioni.

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