Cantano "Azadi azadi azadi". Parola che, in persiano, vuol dire "libertà". Urlano "Donna, vita, libertà", "Abbasso il dittatore" e "Freedom for Iran". Sono le iraniane e gli iraniani che ieri hanno manifestato sotto le Torri contro la morte di Mahsa Amini, avvenuta durante l’arresto a Teheran della 22enne che non avrebbe indossato correttamente il velo, e la reazione del Governo alle proteste che stanno agitando il Paese. "Non ci fermeremo mai, non lasceremo le nostre sorelle e i nostri fratelli morire nelle strade. E’ mio fratello che sta morendo nelle strade", dice scoppiando in lacrime uno degli animatori del presidio. Come lui, gran parte dei manifestanti sono studentesse e studenti iraniani dell’Alma Mater. Questo pomeriggio, ci sarà un’altra manifestazione alle 18 in piazza VIII Agosto. "Viviamo in Italia e chiediamo al Governo di prendere posizione su questa situazione", dichiara Sohyla Arjmand dell’associazione Donne per Nasrin, che ha promosso la manifestazione: "Dobbiamo salvare questo popolo che da 40 anni vive sotto la dittatura e la tortura, ci serve l’aiuto dell’Europa". Al presidio ha partecipato anche il sindaco Matteo Lepore. "Bologna si è sempre battuta quando i diritti umani sono stati messi in discussione e oggi in Iran è così – sottolinea –. Siamo qui per Mahsa, per tutte le donne, i ragazzi e chi scende in strada in Iran per chiedere democrazia e che la violenza si fermi". Tra gli altri interventi, quelli di Rita Monticelli (delegata del sindaco per i diritti umani) e rappresentanti di Amnesty e Cgil.
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