Bologna, 13 marzo 2022 - “Saverio, 1953”. Comincia così, con un nome e una data di nascita pronunciata da un’operatrice della Croce Rossa sotto la veglia eterna di San Petronio la giornata per la commemorazione delle vittime del Covid in tutta la provincia di Bologna. Sono 3.700, 3.725 per la precisione, come il numero dei morti di Covid registrati negli ultimi due anni, le targhe che da questa mattina affrescano il Crescentone, evocando i nomi e l’anno di nascita appunto di tutte le vittime di uno degli eventi più segnanti degli ultimi anni.
Perché - come recita l’intitolazione dell’evento: “Non c’è futuro senza memoria”, mutuando una frase emblematica di Primo Levi, oggi a Bologna, durante un evento di 14 ore, che durerà fino a mezzanotte fra la lettura di tutti i nomi e gli interventi, tra gli altri, anche del sindaco Matteo Lepore e del Cardinale Matteo Zuppi - il futuro, mentre la pandemia non è ancora terminata seppur soverchiata dal rumore delle bombe in Ucraina, sarà costruito ricordando non solo numeri, ma persone. Le persone che hanno perso la vita a causa della pandemia.
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