Diecimila sfollati per la bomba

L’ordigno da rimuovere in via Garibaldi è ’gemello’ di quello che sette anni fa allontanò 6.000 residenti

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La bomba di via Garibaldi è gemella di quella di via Marconi che l’8 settembre 2013 portò allo sgombero di 6mila persone. Con la differenza che stavolta le norme sulla sicurezza potrebbero portare all’allontanamento precauzionale di almeno il doppio della popolazione.

Dopo il ritrovamento e la messa in sicurezza dell’ordigno bellico trovato venerdì a oltre due metri di profondità nel cantiere all’angolo tra via Garibaldi e via Cavour si tratta ora di capire come e quando partirà la complessa operazione di disinnesco e rimozione della bomba di quasi 250 chili di peso modello ‘AN-M 64’’ da 500 libbre di fabbricazione americana, sganciata nel corso di uno dei tanti bombardamenti che trasformarono Casalecchio nella ‘Cassino del nord’. Un residuato bellico venuto alla luce mentre una ruspa lavorava alla fondazione dell’edificio residenziale e commerciale che dovrebbe sorgere al posto dell’edificio che ospitava il poliambulatorio Usl. Il primo intervento di messa in sicurezza è stato fatto venerdì sera in emergenza dai genieri dell’esercito italiano appartenenti al nucleo Cmd (Conventional munition disposal) del reggimento Genio ferrovieri di Castelmaggiore, i quali hanno poi ricoperto l’ordigno con terra di riporto al fine di evitare l’esplosione accidentale e poi disposto una zona di interdizione per un raggio di 25 metri tutt’intorno alla bomba, contenente circa 130 chilogrammi di polvere esplosiva. Secondo il maggiore Franco Falasca ad ora non è possibile stabilire con certezza i tempi e neppure il raggio di sgombero necessario: "Verrà stabilito dalla Prefettura di Bologna quando verrà convocato il tavolo al quale parteciperemo in quanto inviati dal Comando delle forze operative nord di Padova. Il comando deputato alla gestione dei concorsi militari in tempo di pace nell’area centro settentrionale", chiarisce. Mentre l’assessore alla sicurezza Paolo Nanni azzarda una ipotesi: "Visto il peso dell’ordigno temo che il raggio di 500 metri stabilito nel 2013 potrebbe essere allargato, e non di poco. Siamo anche in zona più densamente popolata. Temo si possa superare abbondantemente i 12mila abitanti".

Gabriele Mignardi

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