Ancora problemi alla Dozza. A denunciarlo è il Sappe: "Ieri (sabato, ndr), nel carcere di Bologna, mentre un detenuto veniva trasferito in un altro istituto, prima che uscisse dal carcere ha estratto un rudimentale coltello, probabilmente per aggredire gli agenti della polizia penitenziaria. Fortunatamente gli agenti erano in numero adeguato per fronteggiare il detenuto e lo stesso ha infine desistito. Il detenuto era stato trovato anche in possesso di un telefono cellulare". Lo rende noto Francesco Borrelli, vice segretario regionale del Sappe Emilia-Romagna.
"Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – per cui è necessario intervenire. Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché il detenuto venga punito in maniera esemplare, con l’applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede particolari restrizioni, per coloro che mettono in crisi l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari". "Continuiamo altresì a chiedere che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori".