Bologna, eredità Stefanelli. Ecco tutti i beni

Dalla società Colombo alle ville, fino ai terreni. "La verità dal Dna"

Stefanelli era proprietario della ‘Colombo srl’

Stefanelli era proprietario della ‘Colombo srl’

Bologna, 8 luglio 2019 - C'è la villa con oltre trenta vani in via del Picchio e il deposito di un milione in una banca. Ci sono fabbricati sotto le Due Torri, in via dell’Angelo Custode, via Castiglione e via Ferrarese, ma anche proprietà a Monterenzio in via Vernolo e via delle Scope. Senza dimenticare le quote della società ‘Francesco Colombo’, poi macchine e una sfilza di altri beni mobili. Eccola l’eredità milionaria che Gino Stefanelli, attraverso due testamenti olografi, ha lasciato prima di morire a due enti religiosi e a un’associazione di assistenza per malati. Due atti che portano la data del 14 settembre 2013 – in calce modificato in data 28 ottobre 2015 – e del 25 aprile 2016, con pubblicazione nello studio del notaio Giacomo Zerbini martedì 18 ottobre 2016. 

Le presunte figlie: "Siamo sotto choc, ora vogliamo la verità"

Tre gli eredi designati: la Provincia San Domenico in Italia, con sede a Milano, la Fondazione Ant Italia onlus di Bologna e la Fraternità cristiana Opera di Padre Marella con sede a San Lazzaro. Eredi che ora, con l’atto di citazione depositato l’1 luglio in tribunale dalle due presunte figlie di Stefanelli – che sarebbero nate da una relazione che l’imprenditore bolognese ebbe con loro madre all’epoca sposata –, rischiano di vedere riscritta l’intera storia.

L’avvocato Lorenzo Casanova, con il suo atto di citazione rischia di fare saltare il banco: "Ci aspettiamo che il Dna confermi il racconto fatto alle mie assistite dalla madre". Al tribunale, infatti, viene chiesto nel merito di accertare e dichiarare che Gino Stefanelli è il papà. E per farlo servirà la riesumazione del corpo seppellito nel cimitero di San Lazzaro. "Il decesso, avvenuto il 3 ottobre 2016, – continua il legale – è ancora recente e il Dna potrebbe essere facilmente recuperabile". Ma il difensore rimane comunque cauto, nonostante la somiglianza di Stefanelli con le due donne sarebbe importante: "Aspettiamo la prova provata, poi agiremo sull’eredità".

Appunto, l’eredità. Nel centinaio di pagine agli atti, la lista del verbale di inventario è lunghissima e il valore complessivo si aggirerebbe tra i 30 e i 35 milioni di euro, per qualcuno addirittura il doppio. Spulciando tra le carte, ecco spuntare la casa in località Castiglione di sopra con la sala camino, tre bagni e diverse camere da letto, ma soprattutto la villa di residenza in via del Picchio, zona San Ruffillo, con dipinti e sculture, spalmati in trenta vani.

Mentre alla voce ‘denaro, crediti e titoli’, spiccano due maxi depositi di 1.027.891 e 787.335 euro. Senza dimenticare la ditta Francesco Colombo, dove Stefanelli era proprietario e amministratore unico. E proprio lì, in azienda, all’inizio degli anni ’70 conobbe la donna con la quale sarebbe nata la storia d’amore andata avanti quasi vent’anni e dalla quale sarebbero nate due figlie. Le stesse che adesso rivendicato l’intero tesoro.   

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