Bologna, la storica Farmacia Zarri a rischio chiusura

Fallita la società proprietaria, scaffali vuoti da due settimane: ora si cerca un compratore per una vetrina con oltre 200 anni di attività

La Farmacia Zarri, da oggi, è chiusa per una settimana

La Farmacia Zarri, da oggi, è chiusa per una settimana

Bologna, 26 novembre 2019 - La tachipirina? Non c’è. Il moment? Nemmeno. Di integratori, neppure la traccia. Non siamo in una sperduta farmacia di provincia isolata dal mondo, ma in una delle più centrali e antiche: la Farmacia Zarri, un’istituzione la cui insegna è tra le più note di via Ugo Bassi dal 1814. Nelle ultime due settimane bastava mettersi in coda davanti alla cassa e chiedere un qualsiasi medicinale – a parte quelli obbligatori – per rendersi conto che qualcosa non andava. E la ragione era semplice: non arrivava più nulla. Così, lentamente, gli scaffali si sono svuotati.

Da oggi, la serranda non si alzerà più per una settimana, fino al 2 dicembre. Le cinque dipendenti andranno in ferie: ufficialmente, la chiusura è dovuta alla sostituzione di apparecchiature informatiche. Da oggi è chiusa "per ferie" anche la farmacia Santa Ester, in via Bentini, cinque dipendenti al 31 dicembre 2018. Meno nota della Zarri, ma importantissima per Corticella, dove serve una delle zone a più alta densità di popolazione di Bologna. Resta aperta, per ora, solo la Farmacia Tavernari di via d’Azeglio.

Queste tre realtà hanno tutte un unico denominatore: fanno parte della rete di Farmacie Farmaca, un gruppo che gestisce diverse farmacie in giro per l'Italia. Farmacie Farmaca, a sua volta, è di proprietà di Farmaca Farmacie. Ed entrambe le società sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Milano tra il 14 e il 15 novembre. Questo non ha comportato il fallimento delle bolognesi, che sono società a responsabilità limitata. Ma i problemi della proprietà si sono riflessi, nel giro di qualche giorno, anche sui punti vendita. E così, da oggi, due farmacie su tre sono chiuse. Né in via Bentini né in via Ugo Bassi tra le dipendenti c’è voglia di parlare, ma la preoccupazione è palpabile. Anche tra gli ex proprietari, che in diversi casi hanno contenziosi aperti con gli acquirenti. Farmaca Farmacie aveva comprato i tre negozi negli ultimi due anni. E in alcuni casi l’ex proprietario era rimasto dentro alla farmacia anche in seguito al passaggio di proprietà: è il caso, per esempio, di Giorgio Izzo Gualandi, che dopo aver ceduto la Zarri ancora un anno fa risultava socio (all’1%) della Reale Farmacia Zarri Srl, la società che gestisce la farmacia.

La farmacia Zarri è un’istituzione nel cuore di Bologna, a cui negli anni ha anche regalato pezzi di storia. Tra questi, la cassaforte napoleonica rinvenuta nei sotterranei e il carteggio tra Raimondo Zarri – fondatore della farmacia e celebre medico – e Augusto Murri. Ben più recente la storia di Farmacie Farmaca e Farmaca Farmacie: la prima, costituita a giugno 2018, vedeva come amministratore unico Florena Maria Caruso, che è anche titolare del 99% delle azioni della seconda (che invece esiste, con questo nome, dal gennaio del 2018). Il Tribunale di Milano ha nominato curatori l’avvocato Gino Da Pozzo (per Farmaca Farmacie) e il commercialista Alberto Molgora (per Farmacie Farmaca). Starà a loro, adesso, occuparsi di tutto l’iter che porterà alla valorizzazione degli asset delle società fallite per trovare la liquidità con cui soddisfare i creditori. In altri termini: saranno loro a seguire le procedure che porteranno le farmacie in vendita. Sperando che emergano acquirenti in grado di rilevare tre realtà che servono, ogni giorno, centinaia di cittadini.

La vicenda è seguta anche da Filcams Cgil e Fisascat Cisl, che assistono ciascuna alcune dipendenti. "Abbiamo appreso la notizia da un giorno all’altro – spiega Alessandro Grosso della Fisascat –: queste sono tre farmacie importanti del territorio, storicamente radicate in punti importanti della città, su cui c’è un’utenza molto variegata. Ci siamo subito attivati con il nostro ufficio vertenze per contattare i vari curatori e fare in modo che ci si attivi per non disperdere questo patrimonio e che le professionalità vengano tutelate. Ad oggi non sappiamo come andrà a finire, non abbiamo nessun interlocutore. Abbiamo fatto dei controlli e sembrano esserci problemi e irregolarità contributive".

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