Foibe, una giornata per non dimenticare

Premiati i vincitori della borsa di studio intitolata a Anita Preghelli. Subito dopo la seduta solenne del Consiglio comunale

La premiazione degli elaborati per il Giorno del Ricordo (Foto Schicchi)

La premiazione degli elaborati per il Giorno del Ricordo (Foto Schicchi)

Bologna 12 febbraio 2018 - ‘Il giorno del ricordo’, dedicato alle vittime delle foibe, si è aperto nella Sala Rossa di Palazzo d’Accursio (FOTO) con la premiazione dei sei ragazzi vincitori della borsa di studio intitolata a Anita Preghelli, esule di Pola, istituita dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd). A partecipare sono state le quarte e le quinte del Liceo classico Minghetti, dell’Isis Archimede di San Giovanni Persiceto e dell’Istituto tecnico Scarabelli di Imola: i ragazzi saranno anche accompagnati, con i docenti e altri compagni, in un viaggio d’istruzione a Trieste, Pola e Rovigno.

Appena finita la premiazione, gli alunni hanno poi preso parte alla seduta solenne del Consiglio comunale, con la presenza di Marino Segnan, presidente dell’Anvgd, e la giornalista de l’Avvenire Lucia Bellaspiga, figlia di esuli.

Durante il Consiglio, grande attenzione è stata riservata ai cori razzisti contro le vittime delle foibe uditi durante la manifestazione andata in scena a Macerata sabato scorso. «Quanto accaduto andrebbe stigmatizzato da tutte le autorità italiane – commenta Lucia Bellaspiga –. Dobbiamo indignarci, mandare qualcosa di scritto e fare muro. La popolazione civile era costituita da persone di fede fascista o di fede antifascista: tutti insieme sono stati epurati nelle foibe. Va sottolineato maggiormente proprio per gli eventi accaduti a Macerata e a Torino, dove si è inneggiato alle foibe perché, secondo qualcuno, ci morivano i fascisti».

Sulla questione è intervenuto anche Marino Segnan: «Chiedo che gli atti di questi giorni contro la nostra gente, in dimostrazioni che non avevano nulla a che vedere con la nostra storia, vengano denunciati e che il Comune prenda posizione». Il presidente provinciale dell’Anvgd ha poi avanzato una richiesta: «Si potrebbe intitolare un luogo pubblico all’esule Carlo Descovich: veniva da Fiume e fu il primo presidente della nostra associazione. Con la sua intelligenza ha rinnovato la pediatria a Bologna, ha fondato l’Isef ed è stato uno dei precursori per quanto riguarda l’adozione dei bambini».

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