BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Frontiera 40, ritorno alle origini del writing

A MAMbo la mostra curata da Fabiola Naldi che riprende quella ideata, ma mai realizzata, da Francesca Alinovi

Frontiera 40, ritorno alle origini del writing

Frontiera 40, ritorno alle origini del writing

Il processo creativo di diverse generazioni di writer italiani, complessivamente 181, attraverso i loro bozzetti, sono visibili da oggi e per tre mesi al Mambo nell’ambito di Frontiera 40. Italian Style Writing 1984-2024, a cura di Fabiola Naldi. Sono disegni preparatori e testimonianze stilistiche racchiusi dentro undici teche disseminate nel museo come "frontiere" dove fermarsi, mentre si visita il museo, da una sala all’altra. Ma perché questo contenuto disegnato su carta e altri supporti dai writer, prima di diventare scritta sui muri, solitamente trasgressiva, entra dalla porta principale del MAMbo? Perché si tratta di un’esposizione che nasce dalla volontà di ricordare il quarantesimo anniversario di Arte di frontiera. New York Graffiti, la mostra ideata ma mai realizzata personalmente, da Francesca Alinovi, la ricercatrice, critica militante e studiosa dei fenomeni creativi degli anni Settanta e Ottanta, morta il 12 giugno 1983 "vittima di un femminicidio", su cui Naldi porta avanti una ricerca da sempre.

Partendo dall’arte di frontiera, quella che secondo Alinovi si poneva "entro uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero, aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite", i protagonisti dei bozzetti "si spingono verso nuove possibilità di espressione che contemplino la pittura ambientale come un nuovo orizzonte, suggestione peraltro elaborata dalla stessa Alinovi", commenta Fabiola Naldi. Tra gli autori ve ne sono alcuni direttamente influenzati dalla mostra del 1984 mentre altri, più giovani, hanno operato a partire dall’ultimo decennio del Novecento, periodo in cui la disciplina ha visto una crescita sia fisica che stilistica esponenziale.

Nei lavori esposti emerge il peso che le città di appartenenza dei writers hanno avuto nel loro percorso. "Operare a Milano ha certamente un significato differente dal farlo a Bologna o a Roma – ricorda la studiosa – e inoltre, l’infittirsi dei rapporti intessuti con luoghi di provincia ha rafforzato in questi autori l’uso di linguaggi contaminati che hanno dato vita a lettere contenenti stili differenti e poco comprensibili a un pubblico ignaro del glossario della disciplina". La mostra è un compendio di più di 40 anni di sperimentazione, e per sottolineare questa eredità oggi alle 15.30 si terrà l’intitolazione a Francesca Alinovi del passaggio pedonale che inizia da via del Porto e attraversa il Giardino del Cavaticcio adiacente alla sede del museo. E Naldi leggerà un messaggio della sorella Brenna Alinovi, alla presenza del sindaco Matteo Lepore e del direttore del Mambo Lorenzo Balbi.

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