Fugge dalla casa di cura e poi muore Svolta l’autopsia sulla pensionata

Esclusa la presenza di segni compatibili con una caduta

È stata effettuata l’autopsia sul corpo della signora Valeria Menegon, morta venerdì della scorsa settimana al Maggiore, dove era stata trasportata, già in coma, dalla casa di cura Villa Chiara di Casalecchio, dove era ricoverata da qualche giorno, a seguito di un ictus. L’esame è stato svolto dal medico legale nominato dalla Procura Paolo Fais e ci vorrà un mese per avere gli esiti. La famiglia ha nominato, come perito di parte, il dottor Luigi Ferrara. Quello che al momento è emerso, è che la settantunnenne non aveva lesioni compatibili, ad esempio, con una caduta e che la morte non è avvenuta per un evento cardiaco.

In particolare, la famiglia della signora, attende gli esiti dell’esame tossicologico: il sospetto dei parenti della signora, infatti, è che la donna possa essere finita in coma per una dose, troppo eccessiva, di farmaci somministrata. Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Michele Martorelli è per omicidio colposo e le indagini sono delegate ai carabinieri, a cui il figlio della donna, Cristiano Coduri, rappresentato dall’avvocato Giuliano Boschetti, si è rivolto, sporgendo denuncia. La donna era entrata in coma giovedì: alle 20 del giorno precedente, il personale della casa di cura ne aveva perso le tracce. La mattina dopo la signora era stata ritrovata in un locale attiguo alla struttura. Era stata riportata nella sua stanza e, da quel momento, non si era più svegliata, passando dal sonno alla morte.

n. t.

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