Casalecchio (Bologna), 13 ottobre 2023 – La calunnia è un venticello. Ma sui social rischia di diventare fortunale. Da qualche giorno, sui gruppi Facebook di quartiere e sulle chat delle mamme si è innescata la ‘psicosi’ del furgone bianco.
Segnalazioni su segnalazioni, con tanto di foto, di un furgone che si aggirerebbe tra Bologna e la provincia per molestare e tentare di rapire i bambini. Le voci sono arrivate anche ai carabinieri e così l’immagine - con tanto di targa - del furgone incriminato, riconoscibile perché sul sedile del passeggero, altezza poggiatesta, è sistemata una maschera bianca, come quella indossata dai protagonista della ‘Casa di Carta’. E i militari dell’Arma, che dalla montagna alla pianura hanno puntualmente verificato ogni segnalazione senza riscontrare alcuno dei timori raccontati, hanno ovviamente subito rintracciato il proprietario del mezzo. Che da almeno cinque anni terrebbe quella maschera lì, per un vezzo personale. O forse come ‘stratagemma’ per evitare le multe degli accertatori della sosta.
"Non ce la faccio più a vedere il mio furgone ovunque, ad essere additato su tutti i social come il mostro. Non ho fatto niente, non so come sia nata questa storia", si sarebbe sfogato l’uomo con i militari dell’Arma della compagnia di Borgo Panigale. E non è escluso che, se continuerà questa ‘caccia al furgone’ con la sua foto come ‘taglia’ il lavoratore non si decida a sporgere denuncia per calunnia.
Anche perché, al momento, al di là delle voci, dei vocali allarmanti su Whatsapp, nessuno dei familiari delle presunte vittime del ‘furgone bianco’ ha sporto una formale denuncia. Anche ieri mattina, a Vergato, era arrivata una segnalazione sulla presenza del mezzo, puntualmente verificata dai carabinieri: sul furgone segnalato dalle mamme c’erano tre operai stranieri diretti a lavoro.
Un problema, insomma, come nella favola di ‘Al lupo! Al lupo!’. Anche a Bologna, nella zona di Santa Viola, ieri mattina sui gruppi Facebook e in quelli delle scuole si discuteva animatamente sul tema. Molti erano pronti a raccontare di episodi venuti alla luce dai racconti dei propri bambini. Altri hanno postato il check sulla notizia effettuato dal sito Butac, esperto nella caccia alle bufale. L’attenzione delle forze dell’ordine - le uniche deputate a lavorare su questa vicenda - resta massima. Per gli altri, per il momento, è meglio mettere via i forconi e rimandare la caccia alle streghe.
Nicoletta Tempera