Bologna, boom di furti e spaccate ai negozi

L'ultimo colpo in zona Murri. Nel mirino anche le aziende agricole

Beatrice Guelfi della Farmacia Stilo indica il pannello che sostituisce la porta rotta

Beatrice Guelfi della Farmacia Stilo indica il pannello che sostituisce la porta rotta

Bologna, 16 febbraio 2020 - E ci risiamo. Si cambia zona, ma il copione è lo stesso. In via degli Orti, l’altra notte, un ignoto ladro, a mani nude, ha tirato su, scardinandola, la porta elettrica della farmacia Stilo. La forza della disperazione, probabilmente: erano le 23,30 e l’uomo, a volto scoperto, è entrato nella farmacia, dove sono anche in corso lavori di ristrutturazione in vista dell’inaugurazione di giovedì prossimo dei nuovi spazi. Si è diretto verso le casse, ha strappato via il registratore, ma è dovuto scappare via a mani vuote. "Non lasciamo mai soldi in cassa, c’erano pochi spicci – racconta la farmacista Beatrice Guelfi – e l’allarme, collegato ai nostri cellulari, è scattato immediatamente. L’impianto di videosorveglianza ha ripreso tutta la scena, le immagini le abbiamo già date alla polizia, che è intervenuta con la Scientifica". Se il bottino è nullo, il danno, al solito, è ingente: "Nella migliore delle ipotesi per la sistemazione della porta, che costa circa 12mila euro, ci vorranno 3 o 4mila euro – continua –. La cosa particolare è che probabilmente quell’uomo era già venuto, nel pomeriggio, in farmacia. Le ragazze, vedendo i video, hanno detto che la persona immortalata somigliava allo sconosciuto, forse un tossicodipendente, che era passato ieri (venerdì, ndr ) pomeriggio". 

La polizia sta indagando sull’episodio, l’ennesimo che vede nel mirino farmacie della città. Ma in generale, dall’inizio del 2020, tra Bologna e provincia si è registrata una recrudescenza di furti. Tutti più o meno uguali: danni ingenti, ingentissimi, per portare via, quando va bene, poche centinaia di euro di fondo cassa. Solo esaminando la situazione degli ultimi 15 giorni, il quadro è pesante: dall’inizio di febbraio a Bologna sono stati messi a segno almeno nove furti in attività commerciali, alcuni attraverso spaccate, utilizzando delle auto rubate come ariete, come nel caso del colpo al ColorGross di via della Cooperazione dello scorso 4 febbraio, oppure della farmacia Lloyd di via Ferrarese del 13 febbraio; altri, forzando e danneggiando con blocchi di cemento, piedi di porco o altri attrezzi le saracinesche e le vetrine dei negozi per entrare. 

E se in città è la Bolognina il quartiere massacrato, pure la provincia non ride di certo. Anche qui, le attività preferite dei ladri restano le farmacie e i distributori di benzina. Ma neppure i negozi di abbigliamento sono al sicuro. A San Lazzaro, dopo il colpo dello scorso 3 febbraio da Kendy e Fededesign, la titolare ha chiesto al Comune di installare le fioriere, sperando che possano ‘attutire’ l’impatto quando i ladri si lanciano, a bordo di auto rubate, contro le vetrine.

E l’emergenza, in provincia, è anche per le attività agricole. Al di là delle razzìe ‘golose’, come il furto di 3mila euro in salami e prosciutti ai danni di un allevatore di Minerbio, messo a segno lo scorso 20 gennaio, il problema riguarda anche il furto di trattori e mezzi agricoli: lo scorso 8 febbraio a Calcara, in Valsamoggia, all’azienda Ca’ Selvatica, è stato portato via da ignoti ladri un trattore da 100mila euro. E appena due settimane prima la Coldiretti aveva lanciato l’appello, dopo le segnalazioni di analoghi furti arrivate da agricoltori della Bassa esasperati, costretti a dormire nei magazzini per evitare di essere derubati. 

Il tutto, senza dimenticare i quotidiani furti in abitazione, una piaga che vede Bologna sul podio nelle statistiche nazionali sulla criminalità. I topi d’appartamento colpiscono 15 appartamenti al giorno, secondo i dati stilati nel report annuale del Sole24Ore e a Bologna i Colli e le zone Murri e Saragozza restano le più ‘visitate’. Si salvi chi può.

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