Gianfranco Civolani morto, il Bologna "Un vero fuoriclasse, ci mancherai"

Mondo sportivo in lutto per la perdita di un volto che era diventato 'uno di casa' per quasi tutti i bolognesi

Gianfranco Civolani

Gianfranco Civolani

Bologna, 4 novembre 2019 - Il suo amato Bologna Football Club, il sindaco, le istituzioni tutte e migliaia dei suoi lettori e di semplici cittadini che – tra un quotidiano e uno zapping in tv, anche se del calcio non erano minimamente interessati – lo conoscevano come se fosse uno di casa. C’è un’intera città che sta piangendo e ricordando Gianfranco Civolani, decano dei giornalisti sportivi felsinei, morto domenca sera all’età di 83 anni dopo una lunga malattia.

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"La sua penna, disincantata e ironica, sempre riconoscibile, ha accompagnato i colori rossoblù in tutte le imprese della nostra squadra dal dopoguerra a oggi – lo ricorda il Bologna in una nota sul proprio sito Internet –. Aveva il Bologna nel cuore, anche quando esibiva il distacco richiesto da una professione che ha onorato come pochi, da vero fuoriclasse. Addio Civ, il tuo Bologna ti rivolgerà un pensiero ogni mattina, come tutti i tuoi lettori, cercando sul giornale quella firma che vorremmo leggere ancora".

"Senza l’appassionato pioniere della pallacanestro femminile a Bologna e senza l’inimitabile giornalista-opinionista, tutta Bologna sportiva già si sente più povera", è il ricordo tributo della Fortitudo. "Ciò che ha fatto per il basket nessuno potrà mai eguagliarlo e con i suoi libri e le sue analisi televisive e radiofoniche siamo, quotidianamente, cresciuti tutti", aggiunge il presidente Christian Pavani.

"Ci sono persone che segnano il loro tempo. Gianfranco Civolani ha dato tanto allo sport della nostra città, dal calcio al basket, nei campi, sui giornali e in televisione. E ha amato Bologna. Ci mancherà", ha invece scritto su Facebook il sindaco Virginio Merola, mentre la presidente dell’Assemblea Legislativa regionale, Simonetta Saliera, ricorda la sua figura di "giornalista a tutto tondo, capace di coniugare la passione sportiva con quella politica e civile". "Presenza fissa allo stadio Renato Dall’Ara da metà degli Anni ’50 ha sempre raccontato le gesta del grande Bologna. Poi ha fatto molto di più, ha insegnato a tante e tanti a amare visceralmente il pallone che gira, il cuoio e il sudore. In palestra come nella vita. Ciao Civ, senza di te sarà dura “stare benone”, è il ricordo di Matteo Lepore.

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