Giovanni Molari, nuovo rettore Unibo: "Sono qui per unire"

Bologna 1 luglio 2021 - Arrivato per essere ‘l’anti-Ubertini’, ha fondato la propria campagna sull’indipendenza, sulla libertà e sul dialogo con tutti. Ora Giovanni Molari – classe 1973, docente di meccanica agraria e direttore del Distal – potrà declinare concretamente la propria visione per il futuro dell’Alma Mater, di cui da novembre assumerà la guida quale nuovo Magnifico rettore per i sei anni a venire. Il tutto incassando la benedizione del predecessore Francesco Ubertini, che ha dichiarato: "Mi congratulo con Giovanni Molari, che avrà l’onore di guidare la nostra straordinaria comunità per i prossimi sei anni".

Nuovo rettore: Giovanni Molari vince il ballottaggio. "Sono molto emozionato"

Giovanni Molari, classe 1973, è il nuovo rettore dell'Alma Mater

Professor Molari, o meglio, rettore Molari, qual è stata la prima reazione quando ha realizzato di avercela fatta? "Tanta emozione, ma anche una crescente consapevolezza della responsabilità che mi è stata data da tutta l’Alma Mater". Era convinto di questo risultato? "Ho creduto in una mia possibile vittoria dal primo giorno in cui mi sono candidato. Se no, non mi sarei proposto". Lei si è presentato a inizio campagna come l’anti-Ubertini, quali sono ora i rapporti e come intende preparare il passaggio di consegne? "I rapporti sono e saranno molto buoni. In questi anni ho sempre avanzato osservazioni costruttive, mai critiche asettiche. Ora siamo sulla stessa strada per mandare avanti l’Ateneo e per farlo ricorrerò al dialogo per un passaggio di consegne puntuale da Ubertini a me. Sono qui per costruire e per cominciarlo a fare insieme da subito". Prima qualche giorno di vacanza? "Le vacanze ad agosto, ma qualche giorno di riposo senz’altro". E dopo, su quali punti si concentrerà maggiormente? "Ci sono diverse priorità, come ho sempre ribadito. Rilanciare la ricerca di base, tornare alla didattica in presenza prima possibile, raccogliere e interpretare le sfide del Pnrr e intraprendere un dialogo costruttivo con le città del nostro multicampus". Al netto delle polemiche che hanno accompagnato gli ultimi giorni di campagna, c’è una spaccatura da ricucire? "Credo che gran parte di ciò che è successo in queste settimane faccia parte della dialettica di un’elezione sentita, partecipata e importante. Io sono qui per unire e non per dividere". Ha intenzione di coinvolgere nella sua squadra anche i candidati che l’hanno sostenuta? "La squadra non sarà la ‘mia’, ma di tutta l’Alma Mater. Cercheremo le persone più competenti possibile per gestire al meglio le tematiche che verranno loro delegate".