Bologna, 20 maggio 2015 - Vandali alla Scuola di Scienze politiche dell’Università di Bologna: muri e statue ‘sfregiati’ (FOTO) con scritte contro le Forze dell’ordine e contro la decisione (risalente a lunedì 11 maggio) di mettere i sigilli all’aula C, lo storico spazio occupato da 20 anni dal collettivo anarchico.
Probabilmente i vandali hanno agito sfruttando la festa organizzata (ma non autorizzata) nel cortile del palazzo del 1793 tra venerdì e sabato notte. Solo lunedì, professori e studenti, si sono accorti dei danni: il bagno nel cortile principale pieno di scritte; le scale che portano al secondo piano (dove c’è anche la sede della presidenza) riempite di graffiti e le statue deturpate dalla vernice delle bombolette spray. “Volete sorvegliarci, ci avrete incontrollabili”, recitava una scritta visibile subito dopo il cortile d’ingresso del palazzo. Oppure, all’interno del bagno nel cortile d’ingresso: “Meglio teppisti che infami”. E ancora (nelle scale che portano al secondo piano): “L’aula odia, la Polizia non può sequestrare”.
E subito si è messa in moto la macchina per ripulire tutto. Questa mattina, attorno alle 10.30, muniti di pennello e vernice gli operai hanno ripulito i muri deturpati dalle scritte.
“Deploriamo tutti gli atti di violenza e aggressivita’”, commenta Daniela Giannetti, preside della Scuola. “Condanniamo soprattutto- incalza Ivo Colozzi, vicepreside - il mancato rispetto per un palazzo dal valore artistico e culturale enorme”.
Non ci sono ancora certezze sui responsabili ma Giannetti e Colozzi sottolineano che “probabilmente tra i vandali ci sono anche i componenti dell’aula C oltre a vari gruppi antagonisti”.
Ferma condanna anche dagli studenti che, tra una lezione e l’altra, assistono ai lavori di ripulitura: “Dispiace vedere un palazzo così antico vandalizzato senza ritegno. Avranno avuto le loro ragioni ma non è questo il modo di protestare”. Un ragazzo aggiunge: “Non è che sfregiando un posto così bello ti fai sentire, crei solo dissenso”.
Anche i rappresentanti degli studenti di Scienze politiche si schierano dicendo: “Riteniamo necessario chiarire la nostra totale lontananza ai fatti e condannare duramente queste azioni- scrivono in una nota Eleonora Andrioli, Giulia Cevinini e Agostino Piacquadio- che reputiamo offensive e inadeguate per qualsiasi tipo di manifestazione di dissenso o protesta. In un Ateneo come quello di Bologna pensiamo sia inammissibile poter accettare o ignorare episodi come questo. Offesi e dispiaciuti noi studenti e rappresentanti ci diciamo pronti a collaborare per la pulizia del Palazzo”.
Gli autori degli imbrattamenti"devono essere perseguiti, per rispetto alla città e all'Universita'": a chiederlo è il sindaco Virginio Merola: "Cconfidiamo nell'operato della Procura e nelle azioni conseguenti delle Forze dell'ordine".
"Le immagini provocano un moto di profondo sdegno. I responsabili saranno individuati e perseguiti per danneggiamento aggravato", dice il procuratore aggiunto Valter Giovannini. La Procura promette una linea dura e manda a dire che il reato contestato agli autori degli imbrattamenti è quello di danneggiamento aggravato, previsto per gli imbrattamenti di beni di valore storico.
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