Guerini carica le truppe Pd "Troppe ambiguità a destra"

Il ministro della Difesa: "Si può vincere". E sul congresso dem che verrà: "Apprezzo Bonaccini, ma è presto. Pensiamo alla campagna elettorale"

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"La sinistra può vincere. Non guardo i sondaggi, sono abituato a contare i voti", le prime parole del ministro della Difesa Lorenzo Guerini ieri alla festa dell’Unità. Prima del dibattito, intervistato da Andrea Zanchi, capocronista de Il Resto del Carlino, ha commentato la campagna elettorale del Pd. Se il governatore Stefano Bonaccini ha definito i dem un po’ smunti, Guerini ha sottolineato l’impegno di tutti. Da Enrico Letta allo stesso presidente emiliano-romagnolo. Non è mancato un riferimento al dopo elezioni e a quello che, per molti, sarà inevitabile: il congresso del Pd.

"Capisco che ci sia qualcuno che ci si appassiona, anche perché quali sono gli altri partiti che scelgono la propria classe dirigente in questo modo?", dice Guerini. Per il resto, minimizza le voci secondo cui la minoranza dem di Base riformista stia già guardando al dopo-Letta e alla possibilità di una corsa di Bonaccini: "Il congresso si farà seguendo i tempi del nostro statuto. Stefano e io ci conosciamo da tempo. Lui era in segreteria come responsabile enti locali quando io ero vicesegretario del Pd e ne apprezzo le qualità politiche e il suo lavoro in Emilia-Romagna. Ma ora ciò che conta è la campagna elettorale". Una campagna dura, in un contesto geopolitico complesso. "Il sostegno all’Ucraina non è in discussione. Sostenere l’aggredito è un diritto sancito dalla Carta delle nazioni unite, ma è anche un diritto riconosciuto dalle nostre coscienze", la convinzione del ministro che difende le sanzioni contro Putin "che stanno dimostrando la loro efficacia".

In questo l’Italia deve giocare un ruolo da protagonista, "mentre altre forze politiche mostrano ambiguità", punge. E poi affonda sul rapporto del Dipartimento di stato americano sui rapporti con la Russia: "Le relazioni e le simpatie di alcune forze politiche sono un fatto conosciuto. La Lega firmò un accordo con Russia Unita nel 2017…". Per il resto, non manca uno sguardo lungo sul conflitto russo-ucraino ("non esistono conflitti senza sbocchi"), la critica ’senza se e e senza ma’ al fascino di Lega e Fratelli d’Italia per l’Ungheria di Orbàn. Prima di tornare a Roma, uno sguardo al Pd che verrà, attaccando sia il Movimento 5 Stelle che ha perto un’autostrada al centrodestra per far cadere Mario Draghi, sia a Carlo Calenda che "ha stracciato l’accordo con noi". L’obiettivo è "costruire un’alternativa alla destra. E anche se non sono stato d’accordo nella composizione delle liste, nel mio partito ho avuto la possibilità di dirlo. Quali altri partiti hanno questa possibilità?".

Rosalba Carbutti

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