Hera, 384 milioni al territorio bolognese

L’impianto di Sant’Agata ha prodotto 8 milioni di metri cubi di biometano trasformando i rifiuti organici

Impianto di biogas

Impianto di biogas

di Paola Benedetta Manca

Il gruppo Hera avanza sull’autostrada delle energie rinnovabili e della sostenibilità. Un fiore all’occhiello è rappresentato dall’impianto di Sant’Agata Bolognese che, nel 2021, ha prodotto 8 milioni di metri cubi di biometano dalla trasformazione dei rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata dei cittadini: il 22% in più rispetto al 2019. A certificarlo, il bilancio di sostenibilità 2021, diffuso ieri dalla multiutility, che misura il valore creato dalla società nella comunità di riferimento.

L’obiettivo, anche attraverso lo sviluppo di nuovi progetti, è quello di "raddoppiare la produzione di biometano", toccando quota 16,8 milioni di metri cubi all’anno nel 2025. Le attività di Hera, tra lavoro, commesse per fornitori e investimenti, valgono 384 milioni per il territorio bolognese. La somma comprende, innanzitutto, 163 milioni di euro destinati ai fornitori locali, con un indotto occupazionale di quasi 1.300 posti di lavoro creati. Hera stessa, a fine anno, contava 2.700 dipendenti nella provincia di Bologna e i nuovi assunti, lo scorso anno, sono stati 151. La produzione di fonti energetiche alternative e l’efficienza energetica sono cruciali se si considera la crisi delle fonti di approvvigionamento innescata dalla guerra in Ucraina e il ruolo che le rinnovabili avranno nel futuro sostenibile.

Nel bolognese, secondo quanto risulta dal bilancio di sostenibilità, sono già il 33% le adesioni a offerte che includono servizi di efficienza energetica, pari a 190 mila clienti, mentre il 30% dei clienti a mercato libero ha aderito ad offerte che prevedono l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile e gas con compensazione delle emissioni di Co2, che non impattano quindi sul cambiamento climatico. Considerando tutte le tipologie di clienti (residenziali e non), l’energia elettrica rinnovabile complessivamente venduta nel mercato libero sale dal 33% al 40%. La multiutility, infine, è impegnata nell’efficientamento energetico di condomini, aziende e pubblica amministrazione, con risultati che possono arrivare a un risparmio del 20 – 40% dei consumi.

Sul fronte ambientale, in Italia, tra i capoluoghi di provincia con più di 300.000 abitanti, Bologna risulta la seconda migliore città per raccolta differenziata pro capite, con 314 chilogrammi. In provincia, nel 2021, è arrivata al 64% e, grazie ai progetti ‘Farmaco Amico’ e ‘Cambia il Finale’, sono stati immessi nel ciclo del riuso 332.000 euro di farmaci non scaduti e 194 tonnellate di rifiuti ingombranti in buono stato.

Sempre sul versante della sostenibilità, c’è poi da sottolineare che, sul territorio servito da Hera nel bolognese, il servizio di depurazione copre il 100% dei nuclei urbani con più di 2.000 abitanti, mentre i nuovi contatori elettronici installati sono già l’80% del totale. E a proposito di caro consumi, argomento che in questi giorni tiene banco nel dibattito pubblico, nel 2021 sono state 28mila le famiglie del bolognese sostenute con la rateizzazione delle bollette, per un valore complessivo di 16 milioni di euro.

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