Bologna, 25 giugno 2018 - Il camion di Hera rallenta in vista della mini isola interrata di via Farini. Organico, vetro e lattine. Turno della mattina: ore 6,45. Impossibile accostare. C’è un’auto parcheggiata male. L’operatore di Hera scarabocchia qualcosa sul foglio di servizio. "Ripassiamo dopo e vediamo". Ogni giorno, Hera effettua 6.500 svuotamenti, fra cassonetti e isole interrate. "Ci occupiamo di circa 14.500 contenitori stradali per la raccolta dei rifiuti", calcola Valerio Roversi, dei servizi ambientali della multiutility.
I giorni di maggior lavoro sono sabato e domenica. Specie in zona universitaria, piazza San Francesco, Pratello. Le zone della movida, dove si concentrano i locali. Una bandella bianca e rossa, tesa fra le colonne, delimita il portico del Teatro Comunale. Con le lance ad alta pressione viene lavato il pavimento. In centro, i portici e i vicoli più defilati vengono utilizzati come latrine. "Lì bisogna intervenire con disinfezioni e bonifiche", spiega Enrico Cuomo, responsabile dei servizi ambientali di Hera.
Con il ritorno della piaga dell’eroina, cresce l’uso di siringhe, poi abbandonate sul posto. "Abbiamo dovuto allestire un servizio ad hoc – spiega Cuomo – che ha individuato ben 120 punti caldi nel centro storico". In via del Navile, zona Lame, è stata segnalata una piccola discarica. Luca Tabacchi scende dal camion con la gru-caricatore utilizzata per la raccolta dei rifiuti ingombranti. Si avvicina ai cassonetti: "Boiler, divano, monitor da computer, lavatrice". Il divano viene caricato. Per il resto – sono rifiuti Raee: apparecchiature elettriche ed elettroniche – si deve chiamare un mezzo idoneo.
"Per i rifiuti abbandonati abbiamo una decina di mezzi, che non dovrebbero esistere se tutti rispettassero le regole", commenta Andrea Sabbioni, responsabile della flotta (32 mezzi) e degli autisti dipendenti Hera (55), spalmati su tre turni giornalieri. In via Massarenti si vuota una campana del vetro. Non è a tenuta e sgocciola dal fondo. Per questo, piano piano le campane spariranno, sostituite da cassonetti, che passeranno da 1.700 a 3mila. La differenziata sta entrando nelle abitudini dei bolognesi. In centro, in cinque anni è balzata dal 25,5% al 54,7%. Le zone più virtuose, da gennaio ad aprile: zona Porto (61,9%), zona Saragozza (60,3%) e zona Savena (60,2%).
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