Igor, il dramma della vedova di Fabbri. "Lo Stato mi ha lasciata sola"

Maria Sirica, moglie del barista ucciso un anno fa: “Rivedo sempre il mio Davide”

Maria Sirica, vedova di Davide Fabbri

Maria Sirica, vedova di Davide Fabbri

Budrio (Bologna), 29 marzo 2018 - Si sente condannata a rivedere per sempre la stessa scena. Il killer che entra armato fino ai denti, il marito che si oppone, poi gli spari in pieno petto e il suo amore riverso sul pavimento, senza vita. A questo punto Norbert Feher, alias Igor il russo, la minaccia, poi esce e scappa nel buio.

Maria Sirica, la vedova di Davide Fabbri, il barista ucciso un anno fa, il 1° aprile 2017, si sente sopraffatta dalle domande di chi le chiede com’è cambiata la sua vita. Tutto vogliono sapere come si sente a pochi giorni dall’anniversario delle tragedia.

«Per me è come se mio marito fosse stato ucciso ieri – dice – e non un anno fa. La ferita non si chiuderà mai. Ogni volta che ci penso mi sento male. Voglio restare sola e in silenzio. Chiedo soltanto questo. Troppo clamore sbagliato intorno alla tragedia di una famiglia. Perché, finite le passerelle qui nel bar, la nostra famiglia è rimasta sola. Ci sono stati vicini soltanto gli iscritti dell’associazione Amici di Davide Fabbri».

Parteciperà alla serata del 28 aprile a Budrio dedicata alle famiglie delle vittime di Igor?

«In questo momento non me la sento e probabilmente non ci sarò. Credo che la serata sia un momento di riflessione molto importante, ma dentro di me c’è troppo dolore. Non ho partecipato neanche alla presentazione del libro sul killer. Si riaprono per me le consuete ferite e ritorno sempre al punto di partenza: la sera del primo aprile».

Ce ne può parlare?

«Ho già raccontato tutto. Non c’è nulla da aggiungere. E poi rispetto a quella sera mi capita di avere delle amnesie».

Si spieghi...

«Non ricordo nulla e molte volte mi trovo davanti a persone che mi raccontano cose che non rammento più. È come se avessi rimosso gli aspetti maggiormente dolorosi. In questi giorni, però, riaffiora piano piano tutto, e come avere un peso che mi sovrasta l’anima. Sento il bisogno di isolarmi. Tanti mi telefonano ma non so che dire. Non ho parole in questo momento».

Si aspetta giustizia?

«Intanto, immaginavo che Igor non volesse parlare con i magistrati. Non importa dove lo processeranno, ma che paghi per quello che ha fatto. Mio marito però l’ho perso per sempre. Davide non tornerà più, anche se il killer venisse punito con un pena esemplare».

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro