Bologna, 16 gennaio 2025 – Taglio del nastro per la ventunesima edizione di Marca by BolognaFiere, al via nel quartiere fieristico della città. Un layout di nove padiglioni per l’unica manifestazione europea che espone la Distribuzione moderna organizzata (Dmo). Una due giorni "intensa", promette Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, per quella che è una realtà sempre più "grande e internazionale". Marca è in aumento e gli obiettivi condivisi hanno rafforzato il sodalizio con Associazione distribuzione moderna (Adm). Lo conferma il presidente di BolognaFiere: "La partnership strategica è stata rinnovata fino al 2031 – dice Calzolari -. Infatti, dall’edizione 2026, si chiamerà ‘Marca by BolognaFiere e Adm’".
Per questo si è concentrato sui numeri e le priorità della rassegna il presidente di Adm, Mauro Lusetti. "Quest’anno partecipano 1.300 aziende (+23% rispetto al 2024). E gli spazi espositivi sono passati da circa 28mila a 35mila metri quadri. Un grande successo di questo modo di interpretare l’economia". Così, prende le forbici in mano e taglia il cordoncino che segna l’apertura della due giorni, il presidente della Regione, Michele de Pascale. "Un’edizione che fotografa una situazione in crescita – afferma -. E qui si tocca con mano quella che è l’Emilia-Romagna". È intervenuto anche Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy. "È il successo della grande distribuzione moderna, in grado di coniugare gli interessi del consumatore e della filiera", dice Valentini. Infatti, "gli stand sono pieni", come testimoniato dagli stessi espositori. "Siamo il primo marchio di patate in Italia (22% della quota di mercato) – spiega Giacomo Accinelli, coordinatore Consorzio Selenella - e da sempre diamo molta attenzione alla sostenibilità". Anche se, nota Accinelli, "un tempo si riusciva a produrre patate senza irrigazione, ora è impossibile". Il mercato del biologico, in generale, continua il direttore generale di Conapi Mielizia, Nicoletta Maffini, "si sta difendendo bene in un momento di incertezza dovuta all’inflazione". La preoccupazione, però, è l’effetto del cambiamento climatico sulle colture: "La produzione di miele – dice Maffini - richiede un equilibrio delicato tra salute delle api, fioriture, clima e disponibilità di acqua nei terreni. Negli ultimi anni, questo equilibrio è stato compromesso".
Un occhio di riguardo va al consumatore, spiega Ernesto Dalle Rive, presidente Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop. "Il consumatore è sempre più incerto e preoccupato, come mostra l’indagine svolta tra i consumatori dell’Ancc in collaborazione con Nomisma". Un fatturato in crescita e importanti progetti legati alla sostenibilità, invece, per Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi: "Ritiriamo latte di filiera piemontese, circa 10mila quintali al giorno, e lo trasformiamo in polvere di latte, formaggio, panna, burro, mascarpone e yogurt. Cresciamo di circa il 10%".