Il mondo dei tatuaggi in mostra con le opere di Vlad of Thelema

Da oggi a Gipsy Caravan di via Brugnoli. Bartalini: "Diamo spazio ai protagonisti di questo mondo meta-culturale"

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di Francesco Moroni

Inchiostro, aghi e arte. Ma soprattutto identità, quell’identità da riversare sulla pelle con il colore, e un ‘tormento interiore’. Dopo due anni di stop in cui tutto il settore è stato condizionato dalla pandemia, Gipsy Caravan Tattoo riapre le porte del proprio studio agli appassionati del tatuaggio per mostre ed eventi. Con un primo super ospite: Vlad of Thelema. Artista di Biella, si è formato nell’ambito dell’illustrazione e del fumetto e descrive "il proprio tormento interiore materializzandolo in scene cupe e composizioni estremamente complesse". Non solo perché, come spiega il tatuatore Filippo Bartalini di Gipsy Caravan, nello spazio d’arte di via Brugnoli 8A si apre una rassegna che va oltre il tatuaggio: ‘Identità Nomadi’, con la prima tappa dal titolo ‘Blasphémienne’ oggi dalle 19 (Info: tel. 0510491070 - email: gipsycaravantattoo@gmail.com - gipsycaravantattoo.comin-programma).

Bartalini, come nasce la mostra?

"Si inserisce appunto all’interno di questo progetto, che abbiamo deciso di mettere in piedi dopo due anni di stop e di deriva culturale, dovuta al fatto di non esserci potuti muovere né di aver potuto fare ciò che amiamo. Così abbiamo avviato una riflessione".

Su cosa?

"Sulla figura del tatuatore, figura meta-culturale che emerge con decisione nel contesto contemporaneo. E così abbiamo voluto coinvolgere direttamente loro, per raccontarsi e mostrare a tutti le attività che caratterizzano questo mondo".

La scelta del primo ospite com’è arrivata?

"Nel caso di Vlad è stato semplice: è un artista davvero dotato dal punto di vista del disegno. E ci piace molto il suo atteggiamento provocatorio, con questa dicotomia tra sacro e profano che lo porta a rappresentare scene estremamente complesse. Dove la carnalità emerge in maniera grottesca, nervosa, quasi lirica".

Non solo tatuaggi, dunque.

"Esattamente: vogliamo cercare di scuotere un po’ gli animi al di là dei lavori in sé per sé. Porre, cioè, l’accento su tutto quello che c’è di sommerso nel nostro campo".

Rimarrà visitabile nel vostro studio?

"Fino all’11 giugno, dal martedì al sabato, dalle 12 alle 19. Abbiamo scelto un approccio antologico proprio per far conoscere meglio aspetti anche diversi tra loro, per far toccare con mano quel fermento e quell’attenzione alla ricerca che avviene fuori dallo studio. Qualcosa che raramente si ha la possibilità di scorgere".

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