Bologna, trovati morti dopo mesi. Il ricordo dei vicini: "Silenziosi ed educati"

I condomini di via Salgari: "Da mesi non li vedevamo, ma abbiamo pensato stessero rinchiusi per paura della pandemia"

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di Francesco Zuppiroli

Tutto tace al Virgolone, al Pilastro. Persino lì, nei palazzoni di via Salgari, al civico 19, dove mercoledì sono stati trovati ormai cadaveri i corpi di Riccardo Ziveri e della madre Maria Giovanna Pulega, rispettivamente 48 e 72 anni, all’interno del loro appartamento al sesto piano.

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Due persone "schive, ma perbene", come le descrive una vicina del civico 21, la signora Graziella, che ricordando i due parla di loro come persone "che non hanno mai dato segni di squilibrio. Certo, si vedevano poco, ancor meno dopo l’inizio della pandemia. Stavano sempre molto isolati, soprattutto dopo la scomparsa del padre (morto sei anni fa, ndr). Gli unici momenti in cui li si incrociava era quando tornavano a casa con la spesa o quando andavano a messa, qui, nella vicina chiesa di Santa Caterina".

In quella chiesa, distante un tiro di schioppo a piedi attraversando l’ampio parco davanti alla moltitudine di balconcini che dal Virgolone non affacciano sulla strada, il parroco don Marco li ricorda a propria volta come "persone credenti e molto riservate. Prima della pandemia venivano qui spesso, poi sempre meno, ma non erano i soli parrocchiani che dopo il Covid avevano diminuito o smesso di frequentare la chiesa per timore del virus". Un’assenza che nel caso di Maria Giovanna e Riccardo, insomma, non era mai diventata sospetta, considerando la contemporaneità della pandemia unita allo stile di vita ermetico che madre e figlio erano soliti tenere nei confronti degli altri, come riferito dai vicini che li conoscevano.

È stata la nipote, mercoledì, ad accompagnare i carabinieri in via Salgari 19 dopo aver dato l’allarme della loro scomparsa un paio di giorni prima. Maria Giovanna e il figlio Riccardo non erano però spariti, dopo Natale, solo per i propri parenti, negandosi alle telefonate e alle visite, bensì anche per le persone che risiedono nel Virgolone, dato che nessuno sembra avere avuto più contatti con i due nel corso del 2021, neppure per caso. "Non li vedevo da inizio anno probabilmente, non ricordo di preciso, anche perché come ho detto salutavano educatamente e poi si chiudevano subito in casa, senza mai trattenersi a chiacchierare", ricorda ancora la signora Graziella.

Anche al civico 19, dove per sette piani si estendono gli appartamenti, gli inquilini di quella porzione di Virgolone hanno poco da aggiungere su chi fossero Giovanna e Riccardo, se non che "sono molto dispiaciuto per ciò che è successo. È stata una brutta tragedia per due persone a modo", condivide il vicino di appartamento al sesto piano. "Da poco mi sono trasferita qui – così un’altra inquilina del condominio – e non li conoscevo. Ieri (mercoledì, ndr) mi sono accorta di ciò che stava succedendo quando mi sono affacciata alla finestra e ho visto le auto dei carabinieri sotto il palazzo. Ma non li conoscevo, né li avevo mai incrociati prima per le scale".

 

 

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