Il temporale mette in ginocchio l’Appennino

A Molino del Pallone un fosso ha ceduto e il borgo è stato travolto da un fiume di fango e detriti. Frane a Granaglione, danni a Porretta

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Maria indica la finestra rotta. Il vetro, proprio sopra l’infisso, è infranto, la zanzariera sfondata. "L’acqua è entrata di qui e dalla finestra della cucina". Era un fiume di terra e detriti quello che, l’altra notte, ha travolto la piccola frazione di Molino del Pallone, una manciata di case all’ombra dell’Appennino, a cavallo tra l’Emilia e la Toscana. L’osteria ‘Le loggette’, che è il cuore di questo borghetto di Alto Reno Terme, è ancora sommersa dall’acqua. Faticano a spazzarla fuori, Maria Vivarelli e i suoi collaboratori, tentando una conta dei danni che è ancora impossibile. "Ma che si somma ai tre mesi di chiusura dovuti al Covid-19. Avevamo appena riaperto", dice la titolare.

Il temporale ha svegliato intorno alla mezzanotte gli abitanti del paesello. La pioggia, venuta giù a secchiate, ha fatto straripare un fosso interrato. E le scalette che portano alla chiesa nella parte più alta del borgo sono diventate un fiume in piena. Tanto violento da spaccare le finestre ed entrare nelle case. Come in quella della signora Arduina Taruffi, che solo armata di scopa, cerca di spingere via il fango, fuori dal suo portone. A monte, dove il fosso ha tracimato, ci sono i vigili del fuoco, che lavorano incessantemente dalla notte per aiutare questa gente a reincanalare i danni causati dalla furia degli elementi. "E da interventi approssimativi fatti in passato", aggiunge la ristoratrice, riferendosi al fosso che ha ceduto. Con lei, ad aiutarla nel ristorante, è arrivata Marta Evangelisti, consigliere in quota Fratelli d’Italia della Città Metropolitana. "Non è possibile che non ci sia, in Città Metropolitana, un numero di emergenza da chiamare durante la notte".

A Molino del Pallone c’è anche la polizia locale al lavoro, perché qui alcune strade sono impraticabili a causa degli smottamenti: terra e pietre sono franati lungo più punti della provinciale 632. E, durante la notte, una signora ha dovuto abbandonare temporaneamente la sua casa perché rischiava di venire travolta. Un’altra frana ha costretto a interrompere la circolazione sulla provinciale 55, che collega Alto Reno Terme a Granaglione.

"Acqua che non si aspetta, altro che benedetta", rubando le parole a Fabrizio De Andrè. Acqua che a Porretta ha allagato gli scantinati e i primi piani delle case e dei locali. Anche della Caritas, che ha la sede in centro in paese. "Ieri sera, intorno alle 22, mia madre mi ha chiamato: ‘Via Mazzini è un fiume’, mi ha detto. Allora sono corso al bar. Era un delirio, sono riuscito a far defluire l’acqua aprendo un tombino", racconta Igor Pucci, del bar Stella. Anna Cordini è corsa al suo ristorante, La Pace, quando ha visto spiovere: "Ho messo dentro tavoli e sedie, veniva giù il mondo". Il temporale ha creato problemi anche alla Piquadro di Gaggio e alla Bp Multiservice e alla Palmieri di Porretta. Anche a Pianoro e Medicina si contano cantine allagate, piante cadute e disagi. In città, un fulmine ha colpito alle 22 un condominio di via Flora, alla Bolognina, e danni si sono registrati anche in via Zanardi e via de’ Musei.

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