Imu alle scuole paritarie Ora il conto sale a 1,7 milioni

Gli accertamenti del Comune su una ventina di istituti: a cinque l’invito a inviare controdeduzioni

Imu alle scuole paritarie  Ora il conto sale a 1,7 milioni

Imu alle scuole paritarie Ora il conto sale a 1,7 milioni

Non si fermano gli accertamenti sull’Imu dovuta dalle scuole paritarie Bologna. A seguito di una sentenza della Cassazione dell’8 settembre 2021, non sarebbe più possibile l’esenzione dell’imposta per tali istituti se l’attività è svolta con modalità commerciali. Da qui, il Comune (che applica l’indirizzo della giurisprudenza) ha messo sotto la lente una ventina di istituti, analizzando il periodo che va dal 2015 al 2021 (in altri casi la verifica è partita dal 2016 e dal 2017). La conferma arriva dal Comune, in seguito a un’interrogazione di Fratelli d’Italia.

Rispetto alla ricognizione di Palazzo d’Accursio dello scorso novembre che ammontava a poco più di un un milione di euro, oggi la cifra è lievitata a quasi 1,7 milioni (precisamente a 1 milione 690mila euro). Già concluso l’iter di accertamento all’Istituto San Giuseppe per un totale di oltre 98mila euro dilazionati in una trentina di rate e al San Vincenzo De’ Paoli per oltre 53mila euro in dieci rate; la scuola Beata Vergine e Istituto della Beata Vergine di San Luca ha già pagato oltre 67mila euro per utilizzo indiretto, ma a seguito di un accertamento per rette commerciali, avrebbe anche un conto di 682mila euro su cui, però, ancora pende un ricorso in primo grado. Per l’Istituto Santa Giuliana (verso la chiusura) l’Imu da corrispondere, rispetto allo scorso novembre 2022, passa da 161mila euro a quasi 122mila euro. Il pagamento è in corso, dilazionato in 36 rate. Hanno, invece, già pagato gli arretrati di oltre 12mila euro le Farlottine San Tommaso d’Aquino.

Ci sono poi cinque istituti per i quali il Comune invita a inviare le controdeduzioni. Verrebbero quantificati in quasi 94mila euro le somme dovute dal Collegio San Luigi per immobili ad usi diversi, mentre più di 40mila euro risulterebbero da corrispondere dall’Associazione per la pedagogia steineriana del Maria Garagnani. Lo stesso vale per le Scuole Malpighi e Liceo Malpighi con importi Imu accertati per quasi 156mila euro e più di 90mila euro per l’istituto Santa Teresa del Bambin Gesù e Liceo Renzi. Per entrambi gli istituti l’invito a comparire per eventuali spiegazioni è arrivato a fine dicembre.

Per il Manzoni (scuola e liceo) – per il quale a novembre gli esami degli uffici di Palazzo d’Accursio erano ancora in corso – oggi si calcolano quasi 272mila euro: il Comune attende risposta, in seguito a proposta di adesione. Accertamenti ancora in corso, invece, per le Scuole Kinder Haus, mentre per l’Istituto Maria Ausiliatrice è arrivata risposta positiva, visto che sono stati riconosciuti i requisiti di esenzione dell’imposta.

Il Comune, a inizio anno, con la dirigente Miriam Pepe aveva definito "il quadro normativo molto complesso". Da qui, la necessità sì di un’istruttoria da parte dell’amministrazione, ma con successivo contraddittorio, durante il quale gli istituti potranno produrre controdeduzioni e spiegazioni. "Non si tratta quindi – aveva spiegato Pepe – di una fase di accertamento esecutivo". Il regolamento del Comune prevede un tempo di 90 giorni per chiudere il confronto che si può concludere positivamente o negativamente e l’ente potrà eventualmente emettere gli accertamenti esecutivi, era stata la spiegazione degli uffici del Comune a gennaio.

A fronte delle polemiche delle opposizioni, aveva risposto l’assessora al Bilancio, Roberta Li Calzi: "Nessuno si accanisce e nessuno vuole fare cassa. Abbiamo applicato le leggi vigenti e ci siamo uniformati a orientamenti della Cassazione che non si può far finta non esistano".

Con una postilla: "Non siamo stati l’unica amministrazione a farlo".

Rosalba Carbutti

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