Influenza 2018, esaurite le scorte di vaccini

L’Ausl ha ordinato 12mila dosi più del previsto. Aumenta la copertura fra medici e under 65

Aumenta la diffusione del vaccino antinfluenzale nel bacino bolognese

Aumenta la diffusione del vaccino antinfluenzale nel bacino bolognese

Bologna, 14 dicembre 2018 –  Vaccini anti-influenzali andati a ruba e scorte terminate. In questi giorni, chi ha meno di 65 anni e decide di rivolgersi agli ambulatori dei medici di famiglia, può sentirsi dire di ripassare la prossima settimana.

VACCINO, ECCO IL VADEMECUM

Direttore Paolo Pandolfi, che cosa è accaduto?

«C’è stato un incremento importante delle persone che si sono vaccinate – risponde il numero uno del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl –. Prima della campagna, partita il 6 novembre, abbiamo acquistato 165mila vaccini, 10mila in più dello scorso anno, ma le scorte si sono consumate in fretta. Così abbiamo richiesto ulteriori dosi: una prima volta per altri 10mila vaccini, poi altri 2mila che arriveranno a partire da lunedì».

La corsa alla profilassi, in totale si vaccineranno 177mila persone, è stata fatta dagli anziani o dai più giovani?

«Registriamo una crescita delle domande soprattutto tra coloro che hanno meno di 65 anni, tra cui il personale sanitario e le forze dell’ordine, e ai quali viene proposto il quadrivalente – è il vaccino che si è esaurito e ci siamo dovuti rivolgere a un’altra azienda fornitrice –, mentre gli over 65 vengono protetti con un trivalente adiuvato».

Le goccioline con il virus possono arrivare  fino a 3 metri per un colpo di tosse
Le goccioline con il virus possono arrivare fino a 3 metri per un colpo di tosse

Qual è la differenza?

«Agli anziani si offre un vaccino con un prodotto che aumenta la risposta immunitaria, di cui i più giovani non hanno bisogno».

Comunque, siete stati colti di sorpresa?

«Rispetto allo scorso anno l’incremento complessivo è di 22mila dosi in più: siamo andati oltre le nostre previsioni più ottimistiche. È come affrontare la richiesta di un paese intero, più della popolazione di Budrio, solo per fare un esempio. In ogni caso, noi non possiamo restare completamente senza scorte».

Quindi, nei magazzini, avete dei vaccini contro l’influenza?

«Sì, abbiamo dosi sempre pronte per le persone fragili ed eventuali

emergenze. Per i ritardatari che non hanno urgenza, si tratta solo di aspettare qualche giorno che arrivino le ultime 2mila dosi».

C’è ancora tempo per vaccinarsi?

«Certo, fino al termine del mese. Del resto non si sa ancora bene quando ci sarà il picco, ma in genere si presenta nei primi giorni di gennaio. Quindi, chi si vaccina nei prossimi giorni avrà tre settimane per immunizzarsi e così il vaccino sarà efficace».

La popolazione ha risposto agli appelli a vaccinarsi. Il personale sanitario?

«I medici sono saliti al 30%, lo scorso anno in questo periodo eravamo al 20%, mentre gli infermieri, che attualmente sono al 20%, alla fine della scorsa stagione erano all’11%. Insomma, c’è una doppia velocità. Comunque, il Dipartimento medico, l’emergenza, il materno infantile e l’oncologia sono ben coperti, ma non vorrei fare l’elenco dei reparti, piuttosto sottolineo un’attenzione maggiore al tema da parte di tutti».

Qualche altra sorpresa tra i dati?

«Sì, le donne in gravidanza: lo scorso anno si erano vaccinate in 76, ora siamo già a 250. La vaccinazione è consigliata nel secondo e terzo trimestre».

Per prenotare al Cup le vaccinazioni degli adulti le liste d’attesa sono ancora lunghe: circa sei mesi. Come mai?

«Dei quattro medici assunti a tempo determinato, finora siamo riusciti ad assumerne definitivamente solo due: le procedure sono lente>.

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